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30 Novembre 2016 - 15:43
In frazione Pogliani esiste un giardino pubblico, definito “parco polifunzionale”. E’stato costruito qualche anno fa da SMC, la società proprietaria delle discariche. Si trova vicino alle quattro discariche, precisamente nei pressi della Chivasso 1: dal parco si ammira il paesaggio della collina di rifiuti.
La realizzazione del parco fu chiesta dal Comune di Chivasso nel 2008, quando SMC presentò la domanda di ampliamento della “Chivasso 3”. La richiesta del Comune fu accolta e compare fra le “compensazioni” imposte dalla Provincia di Torino a SMC: “l’area dovrà essere sistemata a verde attrezzato, comprensiva di area giochi e struttura polivalente per la frazione Pogliani, secondo quanto concordato con l’Amministrazione Comunale”. Il documento però non stabiliva chi avrebbe gestito il parco, né chi avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione e alle riparazioni: una lacuna destinata a suscitare contrasti.
Dopo la costruzione sono cominciate le discussioni che seguitano tuttora. Il confronto è ripreso pochi giorni fa sulla pagina facebook “Noi delle Terre di Mezzo”. L’argomento principale è sempre il medesimo: che ne facciamo di quel parco?
Alcuni non ne vogliono nemmeno sentire parlare: una mamma ha scritto che non porterà mai i suoi bambini in un parco situato così vicino alla discarica. Si chiedono quanto è costato quel parco inservibile. Soldi che si sarebbero potuto usare per compensazioni più utili.
Altri poglianesi propongono invece di usarlo, ma chiedono che il Comune si occupi di tenerlo aperto tutta la settimana, non solo sabato e domenica. Pare che tempo fa il Comune abbia risposto che non ha la possibilità di occuparsene e che non trova un’associazione disposta a farlo. E ha proposto ai poglianesi e alla Pro Loco di pensarci loro. Però non si capisce perché sia necessario l’impegno di un’associazione: basterebbe lasciare il parco aperto tutta la settimana, come avviene negli altri giardini pubblici della città. Altro discorso invece per manutenzione e riparazione. Nel 2008 Provincia, Comune e SMC avrebbero dovuto stabilire con precisione chi avrebbe dovuto eseguirle. La scelta più logica sarebbe stata affidarla a SMC: queste operazioni sarebbero entrate a far parte delle “compensazioni”. In effetti oggi gli operai di SMC, così ci dicono, provvedono almeno a tenere pulito il sito. Ma che siano tenuti a farlo non è scritto da nessuna parte, e SMC potrebbe lavarsene le mani dall’oggi al domani.
Altri ancora – come Paolo Zandarin dell’Associazione Terrasana – propongono di trasformarlo prima di tutto in un polmone verde attraverso la piantumazione di alberi. Così servirebbe almeno a migliorare la qualità dell’aria. Certo che l’obiettivo principale deve essere quello di bloccare l’ampliamento della discarica e fare pressione perché SMC bonifichi le falde e tutto il resto. Col tempo il giardinetto potrebbe diventerà un’area fruibile anche da chi oggi non vuole passarvi nemmeno cinque minuti. Nell’attesa, per cominciare, cerchiamo di migliorare l’aria con tanti alberi. Dietro il parco c’è un’area depressa che solo recentemente SMC ha provveduto a riportare al livello del piano campagna: anche quel terreno dovrebbe venire riempito di alberi. Più in generale, sarebbe utile mettere alberi in un’area molto più vasta intorno alle discariche: servirebbero anche a create una barriera visiva rispetto alle “colline” di rifiuti. Purtroppo, se passa il nuovo progetto Wastend, la discarica “Chivasso 1” verrà scoperchiata e rimarrà a cielo aperto sei anni durante i quali i rifiuti che vi sono contenuti saranno tolti, selezionati e poi rimessi nella discarica. Sei anni di puzza superiore a quella attuale: sei anni nel corso dei quali non sarà piacevole avvicinarsi alle discariche, e allora per tutto quel tempo addio alla fruizione del parco…
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