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23 Novembre 2016 - 16:04
Sembra incredibile ma, a livello nazionale, abbiamo un presidente del Consiglio che si fa scrivere le leggi di riforma costituzionale dalle banche, come J.P.Morgan, mentre a livello comunale la coppia Cavallero-Conrado scimmiottando Renzi e le delibere se le fanno scrivere dall’Ente Parco ma non ci facciamo nemmeno mancare il Verdini locale, ovvero il Capogruppo di minoranza Giuseppe Roggero, che non solo ha i suoi “10.000 buoni motivi” per approvare qualsiasi cosa venga proposto, ma addirittura si complimenta con l’esecutivo per le iniziative, cosi come ha fatto in Consiglio Comunale approvando e complimentandosi per l’ultima genialata della Giunta Comunale, che con la delibera 112 del 9 novembre scorso, ha approvato, senza pubblicarlo all’albo, forse per evitare che compaia il nome del progettista o per evitare che i propretari dei fondi insorgano, il progetto: “Itinerario dal Po al Monferrato, l’anello dei boschi e del romanico”. Il tutto per la modica spesa di 328.000 euro, di cui 289.000 euro per la realizzazione e 39.000 euro solo per la progettazione. La spesa è in parte finanziata con fondi Europei, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale, mentre circa 40.000 euro sono di finanziati con soldi del Comune, in ogni caso sono tutti soldi dei contribuenti. Ora ci si pone una serie di domande: cosa centrano i sentieri con lo sviluppo rurale? Quando proprio gli i proprietari dei fondi si oppongono al passaggio di sentieri, tanto da installare cartelli di divieto di accesso. Quale beneficio economico potrà mai trarne la comunità casalborgones? Considerato che “i gitanti”, come è risaputo, si incamminano con il loro zainetto pieno di vettovaglie, che consumeranno, lungo i sentieri, lasciando in loco i rifiuti che qualcuno dovrà poi provvedere a raccogliere, con ulteriori costi per i casalborgonesi. Chi ne trae il reale beneficio? Non ci va molto a capire che gli unici a trarne beneficio sono: il progettista dei sentieri, l’impresa che si aggiudicherà i lavori e l’Ente Parco che potrà vantare di aver raggiunto un’importante obiettivo, così che i funzionari possano ottenere anche un cospiquo premio. Mentre è indubbio che gli oneri saranno tutti a carico dei casalborgonesi, che si troveranno, loro malgrado, a pagare per i prossimi anni anche il costo dello smaltimento dei rifiuti lasciati sui sentieri, mentre i proprietri dei terreni che, oltre vedere svalutati i terreni, vedranno violato il loro diritto alla proprietà. Ebbene si, a Casalbrgone, secondo il nuovo regolamento di polizia rurale, non esiste più il diritto alla proprietà privata, i fondi se non sono recintati o chiaramente delimitati sono di dominio pubblico. Un’ultima considerazione è doverosa: con le strade comunali disastrate era il caso di buttare via 328.000 euro in sentieri che non interessano a nessuno?
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