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CHIVASSO. Sabbiuné e Da ponte a ponte. I due flop di Corcione e De Col

Che fine hanno fatto i progetti di riqualificazione della sponda del Po? Parliamo dei due progetti vantati nel 2014 dall’amministrazione comunale: “Sabbiuné” e “Da ponte a ponte”. Avrebbero dovuto trasformare aree abbandonate ai rovi in un paradiso fluviale. Dal ponte sul Po, lungo il fiume, fino alla foce dell’Orco, e anche su per un tratto di torrente. Con vista sul fiume e sulle colline. Erano previste meraviglie, naturalmente con tanto di nome in inglese: bird watching, bycicle path, campi da golf, docking boarding canoes, archery (tiro con l’arco), club house e servizi, boules court (campo da bocce), baby park, picnic area, agility dog, parking. Dopo due anni non c’è niente di niente, tranne un po’ di movimento di terra vicino al ponte del Po, giusto per inciampare o affondare con la bicicletta. 

Era il lontano 2014. La solita enfasi nei comunicati dell’amministrazione: “Andare in canoa, osservare la fauna selvaggia, fare pic-nic, giocare a golf con vista sul fiume? Sarà possibile, con la realizzazione del progetto Da ponte a ponte… Attracchi e imbarchi per canoe e kayak, campi da bocce, un’area per il tiro con l’arco, campo da golf, bosco didattico, agility dog, due zone di “bird watching”, giochi per bimbi, aree attrezzi percorso vita, area pic-nic e sentieri attrezzati. Il tutto attraversato da una pista ciclabile… L’ambizione è quella di far rivivere ciò che oggi è una discarica a cielo aperto, trasformandola in un posto bello sotto il profilo naturalistico e paesaggistico”. 

Ecco, appunto, le due espressioni magiche pista ciclabile e discarica. La prima è stata realizzata, però dall’altra parte della città, in via Ceresa, sotto casa del vicesindaco Corcione, ed è stato un disastro. La seconda… In quel 2014 la giunta di Ciuffreda e Corcione si innamora del progetto Wastend, che comprende nell’ultima versione proprio una discarica “a cielo aperto” per sei anni e altri 750 metri cubi di rifiuti vicino alle case.  Dopo due anni la giunta è ancora lì incastrata, impegolata, affondata, impegnata a favorire l’ampliamento della discarica. Mentre la riqualificazione del lungo Po è rimasta sulla carta: malinconico finale di un’amministrazione che si era presentata come “verde”. 

Il progetto “Da ponte a ponte” era il più grande (un’estensione di 600.000 metri quadri) e il più costoso: circa tre milioni e mezzo di euro. Il Comune aveva cominciato ad ottenere dalla Regione cinquemila euro per elaborare il progetto. Sono passati due anni e il progetto non si è ancora visto. 

Invece “Sabbiuné” pareva un intervento più rapidamente fattibile. Un’area più piccola. Un costo minore: 100.000 euro. Soprattutto una pratica ben avviata. Il lavoro già assegnato alla Cooperativa Aurora, l’unica azienda ad avere presentato la candidatura. Già scelti i quattro disoccupati chivassesi da assumere. Data prevista di conclusione dei lavori: marzo 2015. Siamo a novembre 2016 e nell’area troviamo solo un po’ di terra tolta da un posto e messa in un altro. Un cancello aperto e nessun cartello di cantiere. Certo l’amministrazione potrebbe farcela almeno per la primavera prossima, giusto in tempo per le elezioni, una bella cerimonia di inaugurazione, foto di gruppo degli assessori. Ma l’ambizioso progetto “Da ponte a ponte” dov’è finito? 

Se ne occupava l’assessore all’ambiente Massimo Corcione. Che successivamente dal Po si è trasferito in via Ceresa per dedicarsi con successo alla pista ciclabile.

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