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CALUSO. Così l’Europa sostiene l’agricoltura

CALUSO. Così l’Europa sostiene l’agricoltura

Sviluppo del territorio e sostegno all’agricoltura locale attraverso i fondi ad hoc messi a disposizione dall’Europa. Sono stati questi i due punti focali su cui si è concentrata la conferenza tenutasi venerdì 14 presso la Sala Magaton dall’Europarlamentare Alberto Cirio, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale al Parlamento Europeo. In particolare, Cirio ha incentrato tutto il suo intervento sul Programma di Sviluppo Rurale, un piano messo a punto dall’Europa volto a promuovere lo sviluppo dell’agricoltura, della selvicoltura e delle zone rurali italiane. Attraverso lo stanziamento di fondi appositi, circa un miliardo e 90 milioni di euro soltanto per la Regione Piemonte, l’Europa si è posta l’obiettivo di aiutare piccole e medie imprese del settore, rilasciando fondi utili agli imprenditori per apportare miglioramenti decisivi alla propria azienda. Dalle certificazioni di qualità, passando agli investimenti su macchinari e su tecnologie, fino ad arrivare al sostegno per chi vuole avviare un’attività e ha meno di 40 anni: questi sono solo alcuni punti previsti dall’articolato piano di interventi studiato per il PSR. Il tempo per usufruire di questa possibilità non è però illimitato ed è stato proprio questo uno dei punti su cui l’Europarlamentare ha insistito di più. “Il PSR - ha spiegato Cirio - non ha una durata infinita, ma è stato progettato per esaurirsi entro il 2020 e certamente oggi il nostro paese, e la nostra regione in particolare, non può permettersi di trascurare risorse che invece ci spettano. Per una regione come la nostra, che tanto può dare a chi crede nell’agricoltura e nelle nostre zone rurali, questo si configura come uno strumento capace di dare un impulso fondamentale sia a chi ha già avviato una impresa e sia a chi intende avviarla. Anche se così com’è questa Europa forse non convince del tutto- ha detto Cirio in conclusione del suo intervento - offre opportunità che non vanno assolutamente sprecate o ignorate, perché cogliendole si può valorizzare un patrimonio capace di dare moltissimo a chi decide di investire le proprie risorse e le proprie energie”.

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