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CHIVASSO. Wastend, Ardissone se ci sei batti un colpo!

CHIVASSO. Wastend, Ardissone se ci sei batti un colpo!

La discarica di Chivasso

Wastend: gli ambientalisti lanciano un appello all’ASL e al suo direttore generale Lorenzo Ardissone. Questa mattina a Torino in Città Metropolitana verrà esaminato il progetto “Wastend, l’officina del futuro”, che a Chivasso e a Montanaro riserva il “futuro” di un altro milione di metri cubi di rifiuti e  altri dieci anni di conferimenti in discarica. 

L’Asl To 4 ha rimandato a Città Metropolitana il documento del novembre scorso sulle gravi condizioni ambientali del territorio e sui rischi per la salute dei residenti, ma non l’ha aggiornato tenendo conto degli avvenimenti successivi e del nuovo progetto. Da un lato gli ambientalisti apprezzano il gesto dell’Azienda Sanitaria, dall’altro la sollecitano ad integrare il documento. 

Nel novembre scorso ASL rilevava che ci sono cascine e abitazioni molto vicine all’area discariche. La Cascina Bellavista a 180 metri, la Cascina Coccarello, la Cascina Baglione e un gruppo di villette a schiera a 130 metri, la Cascina Brichetta a soli 60 metri. Tanto che “non sono da sottovalutare le conseguenze derivanti da eventuali incendi”. Inoltre dal sito discariche “si originano sostanze odorigene”. Le acque sotterranee sono “già compromesse”. ASL concludeva con queste parole: “stante l’attuale situazione dell’area interessata caratterizzata da numerosi e importanti fattori di rischio per la salute della popolazione, con particolare riferimento ai nuclei abitati e alle case sparse ubicati nei pressi dei due insediamenti in progetto (impianto di trattamento rifiuti e discarica), visto che l’intervento andrà a sovrapporsi, con probabile incremento, alle attuali emissioni di sostanze pericolose indesiderate (es sostanze odorigene) nell’aria, nelle acque superficiali e sotterranee e nel suolo, è necessarie che siano fornite solide garanzie tecniche e gestionali in modo tale da evitare effetti negativi sulle matrici ambientali prima ancora che sulla salute... ”.

Questa però era la situazione dell’anno scorso. Nei mesi successivi – osservano gli ambientalisti - si sono verificati due fatti significativi dei quali ASL non tiene conto. In primo luogo, la società ha dovuto presentare un nuovo piano di bonifica delle falde acquifere (“messa in sicurezza permanente”) perché il precedente era fallito e l’acqua continuava ad essere contaminata da ammoniaca e nichel. In secondo luogo, in giugno è stata trovato del gas metano nel sottosuolo esterno al sito, gas presumibilmente prodotto dalla fermentazione dei rifiuti.  

Ma soprattutto i dirigenti e i tecnici dell’ASL non hanno espresso un giudizio sulla “Valutazione di impatto sulla salute” presentata da SMC insieme al nuovo progetto Wastend. Lo studio, redatto da un docente dell’Università di Torino, dovrebbe stimare gli eventuali danni alla salute derivanti dalla realizzazione del progetto. Gli ambientalisti ritengono questo studio impreciso e lacunoso. Ad esempio, il professore non cita né nel testo né in bibliografia una indagine del 2013 di ARPAT Marche nel cui “Riassunto” si legge: “Le cause di mortalità e di ricovero ospedaliero considerate sono quelle che l’attuale letteratura scientifica associa alla residenza in prossimità di siti legati al ciclo di smaltimento dei rifiuti, in particolare: tumori emolinfopoietici, polmone, vescica, fegato e malformazioni congenite. Risultati: in alcune delle 12 aree selezionate si sono evidenziati eccessi statisticamente significativi per la mortalità e la morbosità relativi a tutte le cause a ed alcune delle cause specifiche precedentemente citate”.

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