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Crema di cavolo, orzo e uovo con bianco Pisano DOC

Crema di cavolo, orzo e uovo con bianco Pisano DOC

vino

Questa ricetta concentra la presenza equilibrata dei principali nutrienti e garantisce un’ottima quantità di sali minerali e fattori vitaminici. Quindi un abbinamento davvero salutare quello con cavolo rosso, orzo e uovo particolarmente in periodo come questi.

Gli ingredienti per quattro persone sono i seguenti:

-400 g di cavolo rosso

-150 g di cipolla

-120 g di orzo perlato

-4 cucchiai d’olio d’oliva extravergine

-4 uova

-3 cucchiai di aceto di vino

-1 litro di acqua bollente

-sale e pepe q.b.

Preparazione: tritate la cipolla e fatela rosolare con un cucchiaio d’olio; unite poi il cavolo rosso affettato finemente e lasciate insaporire per qualche minuto.  Versate poi l’acqua bollente, salate,  fate cuocere per circa mezz’ora; lessate quindi l’orzo perlato per 20 minuti, poi scolatelo e conditelo con l’olio rimasto e tenetelo al caldo. In un’altra pentola, portate a bollore dell’acqua acidulata con l’aceto, fatela solo sobbollire,  versatevi delicatamente un uovo sgusciato per volta e fatelo cuocere per 4 minuti.

Frullate ora il cavolo, versatelo nei rispettivi piatti, mettete poi l’orzo e per ultimo l’uovo in camicia e una spolverata di pepe.

Abbinamento vino: l’abbinamento con questo piatto, ci permette di  degustare un vino non molto conosciuto, ma con caratteristiche molto interessanti, si tratta del Bianco Pisano di San Torpè Doc. E’ un vino prodotto nella sottozona “chiantigiana” delle Colline Pisane e la confinante piana che giunge sino al fiume Arno, in diversi comuni della provincia di Pisa e in un comune in provincia di Livorno. Nasce da uve Trebbiano Toscano e si produce anche nella versione Vin Santo.

La denominazione Bianco Pisano di San Torpè deriva con ogni probabilità dalle deformazione medioevale del latino “eutropius”, di origine greca, che significa “di animo buono”. Eutropius era un soldato di Nerone che divenne martire cristiano e fu decapitato. La sua testa è tuttora custodita nella chiesa pisana a lui consacrata, mentre il suo nome, per rinverdirne il ricordo, è stato dato a un vino bianco prodotto fin dal  100 d.C. e divenuto Doc nel 1980.

Si presenta di color giallo paglierino, ha un sapore secco, armonico e delicato. Si abbina molto bene  a pietanze a base di pesce e a zuppe.

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