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05 Ottobre 2016 - 08:57
Il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero
A Casalborgone non si applicano le leggi nazionali, possiamo considerarla una “Città Stato” qui la regola è una sola: “si è sempre fatto così”. Non comprendiamo perchè faccia tanto clamore la notizia riguardante la nomina ad Assessore all’ambiente del comune di Roma, solo perchè è consulente dell’azienda raccolta rifiuti della capitale. Dove sta il problema? A Casalborgone abbiamo Fabrizio Conrado, Vice Sindaco, Assessore al bilancio, che con una delibera di Giunta Comunale, presieduta da se stesso, ha affidato, con incarico diretto, la concessione riguardante gli accertamenti dei tributi comunali alla ditta Trisoft, e successivamente ne è divenuto consulente. Come ha reagito il Sindaco? Non solo ha difeso a spada tratta il suo assessore, ma addirittura, dopo aver approvato con una specifica delibera di Giunta Comunale la possibilità di affidare la responsabilità del servizio agli Assessori, ha affidato la responsabilità dei servizi finanziari allo stesso Conrado, il quale, ormai divenuto monopolista dei tributi comunali, ha pensato bene di acquisire il 50% della società Trisoft, divenendone amministratore. Vero che oggi il Comune di Casalborgone non si avvale più dei servizi di Trisoft, ma qualche dubbio su tutto il percorso resta. Altra notizia riguarda il Comune di Biella dove alcuni dipendenti sono inquisiti per avere usato gli automezzi del Comune per scopi personali. Anche qui non si comprende il clamore, secondo il Sindaco Cavallero è normale, che il consigliere Bertolè, utilizzi la panda comunale per consegnare le circolari ai membri della locale sezione dell’Associazione Nazionale Alpini di cui è Presidente, come è normale che la Consigliera Pucci utilizzi la stessa vettura per prelevare i figli all’uscita di scuola e accompagnarli a casa. Se poi andiamo a vedere le indagini di alcune Procure sulla legittimità degli affidamenti diretti, tra le tante, ad esempio quella di Cosenza per il Comune di Rende, o quella sul comune di Siracusa, rimaniamo sconcertati su quanto siano fiscali in Italia su certi argomenti. È mai possibile che il Sindaco e i suoi Assessori, pur essendo “padroni del paese”, non possano decidere cosa fare? A Casalborgone “fortunatamente” questi problemi non esistono. Quì gli incarichi sono sempre ed esclusivamente diretti, e quando si è proprio costretti a fare un bando lo si fa in maniera del tutto informale. Che ci vuole? Se un opera supera l’importo per la quale non è ammissibile l’incarico diretto, come ad esempio gli interventi per la frana sull’argine di strada Gora, si affidano i lavori “urgenti”, anche se dopo otto anni, ad un’impresa che dovrà provvedere al ripristino dell’argine franato, in base ad un progetto redatto da un Geologo, il quale a sua volta ha avuto l’incarico con affidamento diretto, per poi riaffidare il lavoro di ripristino della stessa frana, attraverso un discipliare di gara ad inviti, di cui la determina è stata pubblicata sull’sul’albo pretorio, senza che nulla sia stato pubblicato nell’apposito spazio riservato ai “Bandi e Gare in corso”, così come non è stato pubblicato successivamente nello spazio “Bandi e Gare conclusi” e nemmeno nello spazio riservato alle “assegnazioni”. Il Comune sostiene che tutto si è svolto regolarmente, in quanto con una determina è stato approvato il regolamento della gara, e pubblicato nell’albo pretorio il 10 di agosto, che comprendeva diversi interventi tra cui anche sul ripristino di strada Gora. Ma non era già stato affidato nel mese di febbraio con un incarico diretto? E i lavori non erano già iniziati il 22 agosto? Non solo, da quanto si legge sul cartello di cantiere i lavori contrattualmente dovevano essere ultimati entro trenta giorni, mentre ad oggi il cantiere è ancora aperto e la viabilità su strada Gora ancora chiusa, quindi l’impresa sarebbe contrattualmente inadempiente, con tutti i disagi che ne comporta per i residenti. A questo punto ci si domanda: quali altri interventi sono previsti su quella frana? Perchè un secondo incarico ancor prima che siano conclusi i lavori in corso? Domande alle quali probabilmente non ci sarà mai risposta. Quando pubblicammo la notizia su queste pagine “gli amministratori”, indignati scrissero al direttore che la notizia erano solo un pretesto, di un soggetto, nemmeno giornalista, che con falsità incredibili aveva solo l’intento di gettare fango sull’operato dell’Amministrazione Comunale. Quindi tutto in regola, secondo “gli Amministratori”. Quello “scribacchino”, con il suo articolo avrebbe anche potuto turbare la gara. Già perchè, rendere noto che vi è un bando pubblico in corso poteva forse creare problemi all’amministrazione? Come citato nella lettera degli Amministratori ero presente all’apertura delle buste delle offerte, e la cosa non mi è parsa così trasparente. In primo luogo la determina prevedeva la comparazione di almeno cinque offerte e trattandosi di una gara ad inviti, l’Ente avrebbe dovuto invitare almeno cinque aziende, ma durante la procedura di apertura delle buste, si è solo preso atto delle presenze del sottoscritto, e di un rappresentante di una società di servizi non partecipante al bando, ci si saremmo aspettati, come in genere accade, almeno la presenza di un rappresentante delle aziende partecipanti al bando, ma questo non è certo un obbligo. Quello che invece era un obbligo, era riportare nel verbale i nominativi di tutte le aziende invitate, specificando che tra quelle solo due avevano presentato l’offerta, mentre le altre avevano rinunciato, ma qauesto non è avvenuto. Delle due aziende partecipanti una della provincia di Alessandria ha proposto un ribasso del 5,2% mentre la seconda della provincia di Biella si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 6,1%. Sarà certamente un caso, ma si tratta della stessa azienda che già sta svolgendo i lavori in strada Gora…
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