Ve li ricordate i toni trionfalistici con cui l’ufficio gabinetto del sindaco Libero Ciuffreda annunciava, non più tardi di tre settimane fa, l’accordo sottoscritto tra il suo Comune ed Edipower spa per estinguere i contenziosi pendenti? “Nì”? Bene. Tanto per cominciare, diamo una rispolverata alla memoria. “Secondo l’intesa il Comune potrà incassare, in poco meno di due anni, una somma pari a 6 milioni 834 mila euro”, scrivevano da Palazzo Santa Chiara. Eureka! Ci siamo detti. Nelle casse comunali piovono addirittura 7 milioni di euro. O quasi. “Il Comune di Chivasso ha effettuato una serie di accertamenti riguardanti Ici e Imu per gli anni dal 2006 al 2015 sugli immobili della Centrale - proseguiva la nota stampa -, con particolare riferimento ai macchinari ivi installati. Trattandosi, nel caso dei macchinari di centrale, di un ambito caratterizzato da una particolare incertezza giurisprudenziale l’amministrazione comunale e la società hanno fattivamente e costantemente collaborato per la migliore soluzione”. Una manna dal cielo, a sentire le veline a firma del primo cittadino. Che, ovviamente, non s’è risparmiato nel commentare la lieta novella... “Non nascondo la mia soddisfazione per il risultato ottenuto, in tempi di casse vuote per tutti i comuni. Il confronto con Edipower è stato impegnativo, molto stimolante ed istruttivo. Il nostro lavoro, fatto senza clamori ed al riparo da polemiche elettoralistiche, ha portato ad un risultato ottimale. [...] Grazie a questo accordo la nostra città potrà beneficiare di investimenti sia durante l’ultima parte del nostro mandato amministrativo, sia nei primi anni delle amministrazioni che verranno dopo di noi, a prescindere dall’orientamento politico”, chiosava il sindaco. Bene. Ma siccome in ogni transazione che si rispetti, per valutare il risultato finale, si deve minimo minimo conoscere da dove si è partiti, abbiamo chiesto, ed ottenuto, qualche informazione in più. Tanto per non correre il rischio di essere presi per il naso. Indovinate un po’? Sentite un po’ qua cosa abbiamo scoperto. Il Comune di Chivasso avrà sì incassato quasi 7 milioni di euro da Edipower a mo’ di compensazione per accertamenti Ici ed Imu dal 2006 al 2015, ma ne avrebbe dovuti incassare molti di più. Per l’esattezza, calcolatrice alla mano, le casse comunali hanno rinunciato alla bellezza di 5 milioni e 630 mila euro! Hai voglia a gridare “eureka!”. Da cittadini qualunque verrebbe da dire: che presa per i fondelli! Già, perché da Palazzo Santa Chiara l’operazione ce l’hanno raccontata in tutt’altro modo. La vicenda è complessa ma semplice da raccontare. Da allora, nel corso degli anni l’Ufficio Tributi ha notificato gli accertamenti Ici dal 2006 al 2010, sulla base dell’applicazione retroattiva della rendita catastale rettificata, per un totale di 8 milioni e 593 mila euro circa. Su quest’importo, Edipower ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale e l’ha vinto per meri vizi “procedurali”: per farla breve, s’è sbagliata la forma ma non la sostanza della pretesa tributaria. In una situazione del genere, dunque, Ciuffreda che fa? Ammaina bandiera bianca o tira fuori lascia di guerra? Purtroppo, per noi e voi, il primo cittadino ha scelto la prima via. L’amministrazione comunale, anziché ricorre in appello, pensando di dover incassare ulteriori 3 milioni e 770 mila euro per le rendite catastali dal 2011 al 2015, s’è seduta al tavolo con Edipower ed ha “trattato” la resa. Piuttosto che ricorrere e tentare di incassare i 12 milioni e 465 mila euro che le spettavano, s’è accontentata di portarne a casa poco più della metà, 6 milioni e 834 mila. Non un bell’esempio di buona amministrazione da portare ai cittadini, che pagano sull’unghia fino all’ultimo euro di Tari, Tasi, Imu e chi più ne ha più ne metta... Ecco, ve l’abbiamo raccontata tutta.
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