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IVREA. Quando la realtà supera la fantasia

IVREA. Quando la realtà supera la fantasia

passerella

La repentina convocazione di un Consiglio Comunale il 29 giugno ha fatto dimenticare in fretta quanto accaduto in quello della settimana precedente dal quale estrapoliamo però due passaggi che riteniamo piuttosto significativi. Il 4 aprile, con il collega Tognoli, abbiamo presentato l’ennesima interpellanza sulla situazione della passerella sulla Dora con particolare interesse, nel caso specifico, sull’efficacia dell’impianto di video-sorveglianza costato ai cittadini eporediesi la bellezza di 60.000 euro. Questa interpellanza era stata preceduta da altre con le quali si chiedevano le motivazioni per cui l’ascensore non avesse, di fatto, mai funzionato e l’assessore Capirone in ripetute occasioni disse che ci stavano lavorando, che era colpa del vandalismo e che l’unica soluzione sarebbe stata quella di installare un impianto di video-sorveglianza che avrebbe stroncato il fenomeno facendo sì che il famigerato ascensore avrebbe potuto riprendere la sua attività quanto prima. L’interpellanza, discussa nel Consiglio del 23 giugno, chiedeva quindi notizie su come venissero monitorate le videoregistrazioni e se fossero servite per risolvere il problema del vandalismo visto che l’ascensore risultava ancora tristemente immobile. La risposta del vicesindaco è stata quantomeno disarmante ed articolata su due fronti. Per prima cosa ci ha annunciato che per sua stessa decisione l’ascensore verrà dismesso, fermato definitivamente. Sul secondo quesito ha risposto che i filmati della video-sorveglianza vengono archiviati per 7 giorni dopodiché vengono cancellati e nel caso specifico quando gli addetti sono andati a visionare i filmati erano evidentemente passati più giorni e pertanto i vandali non si sono potuti vedere ... Capita a volte di leggere di sprechi e di mala-amministrazione o di vedere servizi televisivi che documentano la triste fine che a volte fanno i soldi pubblici e pensiamo sempre che si tratti di questioni che non ci riguardano, che accadono solo altrove e invece, come in questo caso, ce li abbiamo proprio in casa nostra, nella città dove abitiamo e non possiamo certo rimanere indifferenti. In questo caso poi c’è pure un aggravante che è il fatto che l’appalto per i lavori della passerella è stato affidato tramite un bando “a migliorie” il che vuol dire che oltre al ribasso d’asta offerto i partecipanti alla gara avrebbero ottenuto dei punteggi in base a opere da loro proposte finalizzate a migliorare il progetto complessivo. Tramite questo metodo, piuttosto discrezionale (non è infatti chiaro e oggettivo dire quale proposta di miglioria sia meglio di un’altra), l’appalto è stato aggiudicato per pochissimi punti di differenza riconducibili in parte proprio all’ascensore che è stato preferito, guarda un po’ il destino, alla video-sorveglianza proposta da un’impresa concorrente. Non osiamo immaginare quali pensieri attraverseranno la mente della ditta che, proponendo a costi inferiori un impianto di video-sorveglianza come miglioria, non si è aggiudicata l’appalto quando verrà a sapere che l’ascensore verrà chiuso, ma qualcosa ci dice che non saranno positivi. Rimanendo al Consiglio Comunale del 23 giugno è stata portata in discussione una variazione di bilancio. Teniamo conto che il bilancio preventivo 2016 è stato approvato, senza i nostri voti, con oltre un mese di ritardo il 1 giugno e quindi solo venti giorni prima. Leggendo i documenti notiamo una voce che, seppur irrisoria, colpisce la nostra attenzione e riguarda l’apertura di un nuovo capitolo di spesa per la “vigilanza del cortile interno del Museo durante il periodo estivo degli eventi del cinema estate”. Manifestazione che si svolgeva solitamente presso il Castello da quest’anno dichiarato inagibile per motivi di sicurezza. Interrogato sulle finalità di questa voce di spesa di 2500 euro il Sindaco ha specificato che servirà per sorvegliare alcuni accessi ai depositi del museo durante gli eventi sopra citati. In risposta alla domanda in cosa consistesse questa vigilanza ha inoltre specificato trattarsi del presidio continuo, durante l’orario degli spettacoli, di una guardia giurata agli accessi di cui sopra. Dopo avergli detto che a noi non risultava si trattasse di un presidio ma della sola apertura e chiusura del cortile e quindi di una spesa evitabile, visto che gli organizzatori erano comunque responsabili di quanto accadeva in quel luogo durante gli spettacoli ha ribadito che lui ben sapeva di cosa si trattasse: di un presidio. Non avendo su due piedi testimonianze dirette la questione è finita lì. Peccato che nei giorni seguenti andando a leggere la delibera di giunta per l’incarico alla società di vigilanza abbiamo visto che si parla esplicitamente della sola apertura e chiusura degli accessi … Il dramma dell’epoca in cui viviamo è che tutto questo sta diventando “normale” e non ci si indigna più nemmeno di fronte a queste vicende. Uno dei mali di questo inizio di terzo millennio pare infatti essere l’indifferenza, ma non possiamo e potremo sempre voltarci dall’altra parte perché prima o poi il giocattolo si romperà .. e farà rumore.
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