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29 Giugno 2016 - 09:26
Isole ecologiche o “bidone selvaggio”? Regole certe per tutti i cittadini oppure ogni ad ogni condominio è consentito sbattere i propri bidoni della raccolta differenziata dove fa più comodo? Anche a danno dei vicini?
Il mese scorso abbiamo pubblicato le foto di alcuni punti della città dove i contenitori dei rifiuti si trovano sul suolo pubblico e sono privi di copertura e recinzione. Una bella fila di questi bidoni li avevamo fotografati in via Basso, nei pressi dell’abitazione di un consigliere di maggioranza.
Invece i contenitori dovrebbero stare “all’interno di un’area privata”, come leggiamo nel sito del Comune. Nel cortile o in un’area privata esterna. Dove questo non è possibile, e bisogna lasciarli in strada, sarebbe ragionevole trovare una soluzione che non arrechi fastidio ai vicini. Prendiamo le “Linee guida per la realizzazione di aree ecologiche condominiali” di un Comune del Veneto. Dopo avere stabilito che ogni condominio deve avere un’area ecologica “all’interno del lotto di proprietà”, il regolamento si preoccupa dei vicini: l’area ecologica deve distare almeno 5 (cinque) metri...dal limite più esterno degli edifici confinanti”. E dove ciò non è possibile? Potranno venire concesse delle deroghe, ma a certe condizioni: “In tali casi dovranno essere adottate misure strutturali a mitigazione (per es. pensiline schermanti)”.
Bene, allora andiamo a vedere che succede in una delle prime traverse di Stradale Torino. Potere vederlo anche voi nelle foto che pubblichiamo.
I bidoni del civico n. 5 sono posizionati sotto le finestre del confinante civico n. 3. Ben più vicine dei 5 metri di distanza imposti del Comune veneto. Anzi, decisamente sotto le finestre del lato posteriore dell’edificio. E non c’è nessuna “pensilina schermante” per ridurre la puzza che sale alle finestre. Fa caldo e possiamo immaginare la soddisfazione dei residenti del civico n. 3. Forse i bidoni sono su suolo privato: ma sono senza protezione o aggeggio per mitigare l’impatto olfattivo sui vicini.
Cosa prescrive il regolamento del Comune di Chivasso? Nulla, semplicemente perché non esiste. Sul sito del Comune non lo troviamo. Narra la leggenda che a Palazzo Santa Chiara cincischino da qualche anno senza riuscire a dare alla luce il regolamento. Forse sono troppo impegnati in ben importanti progetti e proiettati verso più ampi orizzonti, come la fusione con Castagneto e la creazione del Comune da 100.000 abitanti. Veramente, a cercare bene nel sito, un regolamento lo troviamo. All’articolo 34 si legge: “E’ proibito di gettare, sperdere e depositare, anche in via temporanea, immondizie, spazzatura ed altri generi immondi nelle vie, piazze e in qualunque parte del suolo pubblico”. E’ il “Regolamento di igiene pubblica”. Data: 11 maggio 1933, anno XI dell’era fascista.
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