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Venaria: Ezio D’Herin l’allenatore dei poveri Standing ovation in biblioteca

Ci sono foto che dicono molto di più di mille parole. Come quella scattata martedì scorso, in una sala gremita della biblioteca Tancredi Milone.
L’occasione è stata la presentazione del libro di Ezio D’Herin “L’allenatore dei poveri”.  Narra le gesta di un uomo che sfidando l’impossibile prese il Venaria dal basso della classfica e , nel 1987, vinse il campionato in Piemont/Valle d'Aosta.
“Sono cresciuto nella Banda della Sopravvivenza di via Stampatori - spiega emozionato D’Herin alla moderatrice Barbara Virga-  Nel luglio del 1986 con alcuni amici cercavano ferro da rivendere dentro uno scantinato di una casa lesionata dalla guerra. A causa di un crollo rimasi sotto le macerie al buio, solo e con una palla sgonfia a farmi compagnia, fino a quando non arrivarono i soccorritori . Quella palla segnò l’inizio del mio destino. Fra Gerardo della Parrocchia di Santa Maria di Piazza ci levò dalla strada e visto che non sapevo né recitare né servire messa mi mise a giocare a calcio.  Ed è solo grazie a lui che sono diventato punto di riferimento per molti ragazzi...”.  E quei ragazzi, l’altra sera erano lì, erano in sala ad ascoltare gli aneddoti del loro allenatore. Emozionati e con le lacrime agli occhi. Perchè per loro Ezio D’Herin è stato un vero maestro, un educatore, un tecnico, un leader.  Alcuni sono diventati campioni, come Andrea Sottil, Omar Milanetto, Andrea Fabbrini e Fabio Artico
 “Ho tolto lacuni ragazzi dalla strada portandomeli sui campi. – ha concluso D’Herin – Molti di loro vivevano in ristrettezza economica e non potevano permettersi l’iscrizione. Giocavano lo stesso con quello che avevano, non come oggi. Oggi il calcio è uno sport per ricchi”.  Finale con standing ovation
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