Venaria: Madrina di sette associazioni vive per il volontariato. Si è pure indebitata per l’ambulanza “Lo faccio per mia figlia Katia” Maria Di Benedetto si racconta
Ufficiale Cavaliere della Repubblica dal 2006, Cittadina onoraria di Castronovo di Sicilia ma anche madrina della Banda musicale Giuseppe Verdi, Fand, Carabinieri, Cavalieri della Repubblica, Alpini, Avis e neo madrina dei distaccamento vigili del fuoco. Proprio lei, nei giorni scorsi, ci ha aperto le porte di casa per raccontarci come è iniziato questo viaggio particolare, il più umano e terribile dei viaggi, nei territori impervi della malattia e del dolore, della disabilità e della perdita di autonomia, della dipendenza fisica e psichica, della paura e della solitudine, della speranza e della morte. E se a morire è un figlio, ci si ritrova ad affrontare la prova più dura perchè nessun genitore si aspetta di sopravvivere ai propri figli. Tutto inizia con quei pellegrinaggi della speranza a Lourdes con l’Unitalsi e non si concluderà affatto dopo quel tragico 4 ottobre del 1989 quando morì la figlia Katia, di soli 20 anni. “Portavo la mia piccola a Lourdes confidando nella protezione della Madonna e nel frattempo accompagnavo i malati terminali. Tornavo a casa e mi accorgevo che la mia croce era più leggera. Pregavo per mia figlia e per tante mamme che vivevano situazioni a volte peggiori della mia. Così, a volte, al posto di chiedere la grazia mi sono trovata io a ringraziare la Madonna per il regalo che ho avuto di essere chiamata mamma per 20 anni, mentre alcune di loro questo dolce suono non l’hanno mai sentito”. Da qui il volontariato Mi sentivo vuota non ero riuscita a salvare mia figlia e Dio non mi ha aiutata a farlo. Il cardiologo mi ha rimesso a posto il cuore ma Dio ha curato la mia anima e tutto quello che faccio lo faccio per mia figlia Katia. Per questo ho accettato l’invito del presidente della Banda musicale, Alberto Buono. Sono onorata di essere madrina di questa associazione. E’ un po’ come essere mamma. Essere madrina significa anche responsabilità? Responsabile come può esserlo un genitore. Condividere le loro preoccupazioni , come in una grande famiglia, perché poi le associazioni sono proprio questo una famiglia. In ricordo di Katia avete donato un’ambulanza ? I genitori solitamente investono sul futuro dei propri figli. Io e mio marito Dino Bonerba per ricordare i vent’anni di Katia abbiamo voluto fare un regalo alla croce verde: un’ambulanza in nome di Katia. Facendo questo abbiamo pensato che per una ragazza che non c'è più, molti altri piccoli pazienti saranno salvati. Maria Di Benedetto una benefattrice? Ci siamo indebitati, ma ne è valsa la pena. Fosse ancora qui oggi mi sarei indebitata per altro magari per il suo matrimonio. Insomma, un dono spontaneo, dal profondo del cuore. La vita è fatta di rinunce, io sono nata povera e nel sudario noi non dobbiamo portare nulla. Dare è meglio che ricevere e queste sono le cose che insegnano le mamme. Meglio rinunciare a mangiare fuori ma dare un pasto caldo a chi ne ha bisogno, come è successo con i terremotati dell’Aquila che abbiamo ospitato nel nostro territorio. Madrina della Banda, presidente onoraria della Pro loco e ha pure ospitato alcuni bambini dell’est? Si tre maschietti Ucraini, era il 1996 li abbiamo ospitati a casa nostra per un breve periodo e da allora siamo sempre rimasti in contatto. E poi La Reggia... Nel 2013 ho collaborato all’iniziativa di beneficenza in collaborazione con Vienna sul Lago, portando il Gran Ballo delle debuttanti nella nostra splendida Reggia sabauda. Aderendo al “Progetto borsa della spesa” abbiamo donato alle famiglie indigenti circa 5 quintali di beni alimentari.
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