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SALUGGIA. Mercato all'ex area Quaglino? No, grazie!

L’amministrazione comunale del sindaco Firmino Barberis lo considera un cavallo di battaglia da sfoderare alle prossime elezioni amministrative. Lo spostamento dei banchi del mercato da piazza del Municipio a piazza del Peso all’ex area Quaglino, il piazzale situato di fronte alla stazione. Acquistato per 600 mila euro da un privato che voleva trasformarlo in un supermercato, ospiterà un centro polifunzionale per le attività delle associazioni, un piazzale per le manifestazioni pubbliche, un parcheggio di 90 post auto ed anche il mercato ambulante. L’amministrazione la considera un’occasione perfetta per il rilancio socio economico del paese. Lo stesso non possono dire i commercianti. Per loro lo spostamento del mercato lontano dal centro rappresenta l’ennesimo “cavallo di Troia”, un tradimento alle spalle. Un modo per favorire la “fuga” dei cittadini verso i centri commerciali, verso la grande distribuzione organizzata. L’ennesima pugnalata nei confronti di un commercio che già di per sé fa fatica a decollare. Lo pensano e lo dicono Luca Zannino e Alessandro Cossu, gestori del Bar del Peso, in via Fiume 2. Il loro locale si trova a due passi dalla piazza del mercato. “La soluzione migliore- ammettono- sarebbe quella di mantenere il mercato in centro e mantenere il parcheggio dell’oratorio aperto alle auto, come già succede. Se davvero dovessero spostarlo sarebbe una vera mazzata per noi commercianti. Crediamo che su questo, prima di prendere ogni decisione, l’amministrazione debba sentire cosa pensa il paese”. Lo pensa e lo dice anche Fabio Gobbo, dell’Ananda Bistrò di via Farini, all’altro lato della piazza. “Sono assolutamente contrario- sostiene il barista-. Mi trovo praticamente in piazza e vedere spostare il mercato non mi converrebbe per niente perché non verrebbe più nessuno. La maggior parte dei nostri clienti abita qua, è abituata a scendere, fare la spesa e fare una capatina al bar. Forse bisognerebbe pensare di più al disagio che verrebbe creato alla gente”. Il pensiero è condiviso anche dagli stessi mercatali, che temono la perdita della clientela affezionata da anni. “Io preferirei rimanere qua- afferma Amari Hammou, che vende abbigliamento intimo in piazza del Municipio-. Già adesso viene poca gente a comprare, figuriamoci se dovessimo spostarci da un’altra parte”. “Anche io sostengo che il mercato debba rimanere qui- gli fa eco Abdllah Nouiguer, che vende tappeti lì accanto-. Spostarlo vuol dire innanzitutto ammazzare il paese. Se vuoi incentivare il commercio devi lasciare le bancarelle in centro perché la gente è abituata a vedersele qui, sotto casa. Anzi, un’idea migliore sarebbe quella di unificare tutti i banchi, spostare gli alimentari accanto a noi, in piazza Don Pollo e trasferire le macchine in piazza del Peso. Questo sì che servirebbe a dare maggior compattezza ed a migliorare la situazione. L’abbiamo proposto più volte in Comune ma dicono che non si può fare perché mancano gli attacchi per la luce e per l’acqua”. Perplessa è anche la titolare dell'azienda Marchetti, che a Saluggia ha il posto fisso da 30 anni. "L'area Quaglino- dice- è un posto disagiato, difficile da raggiungere per gli anziani che si spostano a piedi. Naturalmente, se però saremo costretti a farlo, ci sposteremo". Gianfranco Romano vende articoli per la casa e condivide l’idea di concentrare i banchi nelle due piazze centrali ma, come i colleghi, rifiuta l’idea di spostarsi. “Sarei d’accordo se accorpassero il mercato qui in piazza, ma non se cambiassero dislocazione. Ogni cambiamento per noi è deleterio perché significherebbe perdere clienti e lo sarebbe anche per i cittadini che si vedrebbero togliere un’abitudine che ormai hanno da anni”. Il no categorico arriva anche da Stefano, che da giovane fruttivendolo, ha già capito che “le persone, soprattutto quelle anziane, sono metodiche. Se togli loro le abitudini si disorientano” e da Marco ed Enzo, che vendono carne e rosticceria. “Facciamo il mercato qui da trent’anni, sai quello che lasci ma non sai quello che trovi e per nostra esperienza personale possiamo diciamo no. Abbiamo cambiato una volta la dislocazione ad un mercato e dopo un po’ ce ne siamo andati perché non arrivava più nessuno…”.
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