"Mi piace fare l'europarlamentare, è il ruolo che più mi è idoneo ma il mio cuore batte per il territorio". Da sette mesi a questa parte l'ex Sindaco di Rivarolo Fabrizio Bertot vive a Bruxelles, dove ha preso casa e trascorre lunghe giornate tra relazioni politico-sociali, sedute parlamentari e qualche corsa tra i verdi parchi nel tempo libero. Ma non ha dimenticato la sua città, nemmeno malgrado le ombre gettate su di lui dallo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose su cui si possono spendere, e si son spesi pure in questi, fiumi di parole. Un capitolo che il diretto interessato liquida definendolo il "dramma tutto italiano dlela teoria del sospetto". "Ho fatto la guerra contro la burocrazia per otto anni anni e poi la burocrazia mi si è rivoltata contro" la vede dalla sua Bertot. Ed anzi. A dispetto degli appelli ad isolarlo provenienti da alcune forze del territorio Bertot l'altra settimana ha raggruppato 76 Sindaci dell'area piemontese, ligure e lombarda, ed un gruppetto di giornalisti locali annunciando la propria ricandidatura alle Europee del 2014 con il Epp (Partito Popolare Europeo) a cui potrebbe accostarsi la presenza a Rivarolo, non più da Sindaco, certamente, ma come consigliere nella lista di continuità che fa capo all'ex Assessore all'Istruzione Martino Zucco Chinà. Bertot ha messo a disposizione volo e albergo e con un budget di 22mila euro (tra i fondi che il Parlamento concede ai deputati per condurre un tot di visitatori e circa la metà messa di tasca propria) ha portato la delegazione in "gita" a Bruxelles per "vedere come funziona l'Europa", dividendo peraltro l'opinione pubblica tra estimatori e indignati. "Ho intenzione di creare una macchina – ha riferito Bertot – che metta in dialogo il territorio. Ma questo non si può fare senza gli enti locali State qui, con me. Non voglio essere un faro da solo". In quest'ottica, nel pieno vigore della campagna pre elettorale, Bertot porterà in visita altri amministratori a gennaio, i giovani imprenditori e per la plenaria di febbraio a Strasburgo ha prenotato lo spazio più grosso per permettere alle aziende di presentare i prodotti di punta del nord-ovest. "E' la possibilità – anticipa – di accedere ad una vetrina internazionale, conoscere nazionalità diverse, realizzare interviste". Ma già si sentono le remore di un territorio poco capace di pensare ad investimenti a lungo termine che possano condurre ad uno sviluppo del sistema produttivo. Ed è il rimprovero maggiore che l'ex Sindaco di Rivarolo muove alle realtà locali. "La vita qui è un po' più complicata – ribadisce -. Non basta compilare un modulo, bisogna essere bravi, far vedere che ragioniamo come Europa, non come Comuni di Provincia". Le amministrazioni si tolgano dlala testa contributi a fondo perduto per la festa o per il rifacimento della piazza di turno. Bisogna fare rete, trovare gemellaggi, stringere rapporti con università e imprese. Eppure a Bruxelles il problema è paradossalmente inverso: non ci sono offerte sufficienti, come ha illustrato il direttore della Camera di Commercio Matteo Lazzarini, tra i relatori al Palazzo delle Regioni, una delle mete della visita. Basti pensare che il rifornimento della pasta è stato vinto da un portoghese. Lo stesso vale per i Fondi Strutturali Europei che come hanno illustrato presso il palazzo della Regione Piemonte i rappresentanti Davide Donati e Roberto Pella, "servono allo sviluppo, non a mettere i tacun che rientrano nella manutenzione ordinaria. I fondi devono andare a chi produce ricchezza, a chi è in grado di sollevare l'economia della Regione". Solo per il Piemonte sono in arrivo 3miliardi di euro tra il 2014 e il 2020. "I progetti – chiosa Bertot – devono far parte della catena di creazioni del reddito". Per questo si sta anche consolidando la figura degli Europrogettisti. L'Italia è al primo posto con 7mila progetti anche se finora diversi finanziamenti sono "tornati indietro". E per il Canavese qualche idea c'è. Per il Polo dello Stampaggio Bertot vede la creazione di un Distretto industriale della metalmeccanica, che parta dalla formazione, compiendo un salto qualitativo rispetto alla mera attesa delle infrastrutture adeguate. Nelle foto: tra i canavesani i Sindaci di Forno Giuseppe Boggia, di Ciconio Fabrizio Ferrarese, di Favria Serafino Ferrino, di Pratiglione Alessandro Gaudio, di Pont Paolo Coppo, di Salassa Giuseppe Ansinello, di Borgofranco Fausto Francisca, di Frassinetto Marco Bonato, di Bosconero Fabrizio Pen con il consigliere di minoranza Giacarlo Giovannini, il Vicesindaco di Lombardore Diego Maria Bili, il consigliere di Cuorgnè Silvia Leto tra i giornalisti Annalisa Thielke, Mauro Michelotti, Antonello Micali, Alessandro Previati, Nilima Agnese
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