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CRESCENTINO. Franco, una vita per la musica

Più volte aveva detto agli amici che l’ultimo viaggio lo avrebbe fatto accompagnato dalla sua passione più grande. E così è stato. Ad accogliere Franco, davanti alla chiesa parrocchiale di Crescentino, sabato pomeriggio, c’era la sua musica. Quella che lui conosceva a memoria. Quella delle grandi occasioni. Quella che intonava sempre insieme agli amici della banda “Luigi Arditi” e che amava strimpellare in ogni suo momento libero. Anche quando era da solo. Gian Franco Saluzzo non c’è più. Una malattia inaspettata per molti ma dolorosa per tutti se l’è portato via per sempre. Franco ha chiuso gli occhi venerdì scorso, 27 maggio, alle Molinette di Torino, dove era ricoverato. Aveva 72 anni. Originario di Fontanetto ma da sempre residente a Crescentino, Gian Franco Saluzzo viveva la propria da vigile urbano in pensione- incarico che aveva svolto a Torino- con un unico scopo. Fare il volontario. Impossibile non averlo visto, almeno una volta, girare per le vie del paese con la sua motoretta Ape a tre ruote trasportando qua e là i dolcetti ed il caffè destinati ai donatori di sangue, i prodotti destinati alla banda Luigi Arditi, le borse della spesa di chi non era più in grado di farsela da solo. Caricava tutto sulla sua motoretta ed era felice di farlo. Franco era una persona buona, gentile, sempre solare e disponibile, con una grande propensione all’aiuto nei confronti del prossimo. Ma la sua vita, Franco, l’aveva dedicata soprattutto alla musica. Da tempo immemorabile faceva parte della banda musicale crescentinese, con cui non si era perso neppure un evento. Con in mano il suo flicorno, c’era alle feste patronali, a quelle della Croce Rossa, al Carnevale. E non si era lasciato scappare nemmeno il viaggio in Polonia, dove la filarmonica si era recata per celebrare ufficialmente il gemellaggio con la cittadina di Lososina Dolna. Per un periodo di tempo, aveva anche suonato nella banda di Fontanetto e per quella della vicina Brusasco. Quando arrivava a casa e smetteva i panni del musicista, Franco amava dedicarsi alla coltivazione dell’orto. Fuori, con gli amici o con i compagni dell’Anpi, di cui era socio, si divertiva andando a mangiare una pizza od organizzando un aperitivo. Qualcosa di semplice come piaceva a lui. Non era sposato Gian Franco Saluzzo, ma a volergli bene, come una grande famiglia, era l’intero paese. Tanti i messaggi di cordoglio lasciati sui diversi gruppi di facebook, quello del consigliere di minoranza Gabriele Massa. “Una persona buona- scrive-, disponibile, che mancherà a tutti , in special modo alla sua famiglia che gli voleva bene e a cui lui ha voluto sempre un bene dell'anima, fino all'ultimo attimo di vita”. Lascia la cugina Marcella con Mauro ed i figliocci Carlo Aresi, Carlo Gagnone e Arianna.
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