Sembra proprio che le questioni della Fondazione Via Maestra abbiano portato l’Amministrazione in quello che i francesi chiamano cul-de-sac. Anche, ma non solo, a causa del doppio strafalcione politico-amministrativo del bando per la nomina del CdA. Infatti, dal punto di vista amministrativo, il bando è nullo, lo sa bene il segretario comunale. Da qui il bivio: annullarlo vuol dire ammettere (sarebbe un atto dovuto) da parte dell’Amministrazione un clamoroso autogol; far finta di niente espone il nuovo CdA a deliberazioni la cui legittima è tutta dimostrare, e soprattutto chi certifica tale legittimità? Tra l’altro, uno dei prossimi atti sarà l’approvazione del bilancio consuntivo 2015 (un bel mal di pancia); oltretutto il consuntivo della Fondazione passa per un’approvazione del Consiglio comunale, vedremo quali consiglieri si prenderanno la responsabilità di ratificare un atto della Fondazione, approvato da un CdA forse illegittimo (tanti auguri). Dal punto di vista politico, la scelta del CdA è stata motivata dall’imminente cambio di statuto. Argomentazione quasi risibile e su cui si gioca per confondere le acque. Innanzitutto perché non esiste nel nostro ordinamento l’istituto del diritto presunto ed eventuale; non si può agire in nome di una norma che sarà cambiata, come se questo cambiamento fosse già in vigore a produrre degli effetti. E se la modifica auspicata non venisse mai approvata o non nei termini supposti? Ad oggi, per modificare lo statuto occorre l’unanimità del Collegio dei Fondatori (ma questo si evita di specificare ... neanche fosse un dettaglio), unanimità che manca visto che uno dei membri ha sempre votato contro questa impostazione di modifica statutaria. E qui c’è l’altro pezzo della vicenda che cominciò già a novembre 2015, quando senza informare la Regione, il sindaco e l’assessore alla cultura sottoposero al Collegio dei Fondatori una modifica statutaria in tutta fretta. Il Collegio l’approvo con un voto contrario (2 voti su 3), quindi senza il quorum previsto dallo statuto (3 voti su 4), cioè atto nullo. Visto il passo falso, sulla vicenda calò il silenzio e per mesi non si seppe più nulla. Anzi, sindaco e assessore negarono in diretta Consiglio comunale che quella delibera fosse stata adottata, nessuna modifica si sta solo discutendo e tutto avverrà nella commissione consiliare competente. Salvo scoprire, durante una commissione consiliare cultura del marzo scorso, che nessuno dei consiglieri (né di maggioranza , né di d’opposizione) sapeva delle modifiche statutarie proposte (né a novembre, né a marzo), e aveva mai avuto una bozza del documento. A completare il quadro della vicenda è bastato leggere il verbale del Collegio dei Fondatori di novembre (finalmente pubblicato) per comprendere che una votazione c’era stata. Insomma sindaco e assessore sconfessati. Le domanda sarebbero diverse: in quale sede istituzionale vengono prese le decisioni per modificare lo statuto della Fondazione Via Maestra, dal momento che i consiglieri comunali non sono stati mai coinvolti? E perché si è negato che tutto questo sia avvenuto (basta leggere i verbali). La riprova sta nel fatto che se a novembre il Collegio dei Fondatori avesse avuto il quorum necessario, quella delibera sarebbe valida, ed oggi avremmo una Fondazione con nuovo statuto in vigore, modificato da 6 mesi e che nessuno conosce. Adesso, per correre ai ripari, è stata proposta una seconda modifica statutaria, naturalmente senza coinvolgere (di nuovo) la commissione consiliare. Ora, il povero Pizzarotti è stato messo in croce per una questione di trasparenza. Mi si dirà, ma non si può certo paragonare un avviso di garanzia ad un verbale d’assemblea. Certo, ma il punto è un altro. Se è grave e poco trasparente (e secondo me lo è) non comunicare il ricevimento da parte di un sindaco di un provvedimento giudiziario, non comunicare, e poi negare, alla propria maggioranza e all’intero consiglio comunale le proprie intenzioni in merito a scelte politiche (che intanto procedono all’insaputa di tutti), su cui i consiglieri comunali dovrebbero essere chiamati ad esprimersi, che tipo di condotta è? Diversamente trasparente?
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