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VENARIA. Rimpasto in giunta Ettore Scisci “silurato”

A poche settimane dal primo anno di amministrazione, nella Giunta Falcone qualcosa cambia. Non nella composizione della stessa, con la stessa squadra di assessori che hanno iniziato l’avventura dodici mesi fa. Ma un cambio c’è stato ed è a livello di deleghe, con una ridistribuzione di quelle in carico a Giuseppe Roccasalva e ad Ettore Scisci. Il primo, d’ora in poi, si occuperà di Lavori Pubblici, Manutenzioni, Viabilità, Piano del Traffico e Parcheggi - ovvero le stesse che aveva prima della ridistribuzione - più Urbanistica e Arredo Urbano. Queste ultime due erano invece nel “pacchetto” affidato a suo tempo da Falcone a Ettore Scisci, che d’ora in poi si occuperà di Ambiente, Suolo e Sistemi del Verde, Tutela degli Animali, Sostenibilità Energetica e Cambiamento Climatico. I più attenti, però, avranno di certo notato che fra le deleghe di Scisci è stata “depennata” quella al Centro Storico. Una delega che fece nascere l’allora sindaco Giuseppe Catania per fare vedere che la sua amministrazione si voleva prendere carico dei problemi di quell’importante area cittadina ma, soprattutto, per coordinare l’azione di riqualificazione delle facciate dell’asse di via Mensa che di lì a poco tempo avrebbe visto impegnata l’allora assessora dei Moderati Rossana Schillaci. “La ridistribuzione delle deleghe - spiega Falcone - l’ho pensata e poi decisa per riequilibrare una parte dei carichi lavorativi sia per Scisci sia per Roccasalva, così da permettere loro di potersi meglio focalizzare su alcuni temi che svilupperemo meglio nei prossimi mesi”. Sulla cancellazione della delega al Centro Storico, Falcone precisa come “sia stata cancellata in quanto inclusa già nelle varie tematiche che svilupperanno sia Scisci sia Roccasalva, ma in particolare in quelle di quest’ultimo. Questa delega aveva senso, forse, quando c'era una progettazione specifica sul centro storico. Ora rientrerà in quelle dell’Urbanistica e Arredo Urbano”. Perplesse le opposizioni. Almeno quella che mercoledì sera ha appreso la notizia della ridistribuzione delle deleghe. Tra i più critici c’è Luigi Tinozzi (Fi/Lega). “Se questa decisione fosse stata presa da una Giunta guidata da Nicola Pollari o Pino Catania - ha detto - a quest’ora sarebbe scoppiato il putiferio. Ma voi siete diversi e riuscite a far vedere le cose in modo completamente distorto dalla realtà. Questa Giunta è stata scelta da Falcone in base alle competenze. E se ora, dopo dieci mesi, qualcosa viene modificato, allora vuol dire che le competenze Scisci non le aveva. E se così fosse dovrebbe dimettersi, perché vorrebbe dire che non gode più della fiducia del sindaco ma credo pure dell’altro assessore dominante (ogni riferimento alla D’Afflitto non è puramente casuale, ndr). Ma nessuno di voi ha il coraggio di ammetterlo, perché sapete che a Torino la Appendino potrebbe giocarsi la vittoria anche per i vostri sbagli o i vostri problemi”. Maurizio Russo (Moderati) ha chiesto, senza ottenere risposte, sul perché di questa scelta: “Di solito quando vengono tolte delle deleghe c’è aria di sfiducia. E il sindaco dovrebbe spiegare ed entrare nel merito delle sue scelte, invece di dare risposte poco chiare. Vorremmo capire cos’ha Roccasalva più di Scisci, dato che Scisci lo vediamo sempre in mezzo alla gente e lui no…”. Dura anche Rossana Schillaci (Pd), colei che aveva “battezzato” la delega al Centro Storico: “Inutile girarci intorno. Scisci è stato bocciato ma Falcone non ha il coraggio di ammetterlo. Mi spiace, perché lui ha dimostrato di avere qualche idea e si è sempre sforzato di spiegarci ogni sua azione. Le deleghe al Centro Storico? Non possono essere inglobate nell’Urbanistica o nell’Arredo Urbano, visto che il progetto della riqualificazione di via Mensa è ancora in corso. Anche questa volta il sindaco non dice il vero”. Se Fosca Gennari parla di “poca chiarezza” e di “ennesima riprova di una mancanza di trasparenza nelle decisione prese da Falcone”, Pino Capogna entra a gamba tesa: “C’è dell’altro. E le urla di qualche settimana fa in Giunta ne sono la riprova. Qualcuno vede Scisci come un problema, perché cerca il dialogo con l’opposizione, perché cerca di far capire le sue azioni. E invece fra maggioranza e Giunta pensano che lui vada a spifferare i problemi. Sono in malafede”. La voce fuori dal coro è quella di Saverio Mercadante, che invece di “attaccare” come hanno fatto i suoi colleghi di opposizione, ha difeso a spada tratta la scelta di Falcone: “Chi guida questa squadra ha dimostrato attenzione ai problemi. In più di una circostanza ho detto a Scisci che aveva troppe deleghe e che forse era meglio concentrarsi su alcune tematiche. Adesso il sindaco cerchi di guardare anche gli altri assessorati: dopo un anno bisogna che arrivino i fatti e non solo le promesse”. Una domanda, a Mercadante, è però d’obbligo: Ma se Scisci era oberato di cariche, ora Roccasalva, che ne ha due in più, cosa dovrà fare? La verità sul caso “Scisci” Inutile girarci attorno o nascondersi dietro ad un dito. Che si sia incrinato qualcosa tra Falcone e Scisci è un dato di fatto, che sanno pure i bloccanti in porfido che compongono la piazza dell’Annunziata. In questi mesi, Falcone ha cercato di ometterlo, tentando con la via del lavare i panni sporchi in casa propria, per evitare che le minoranze cavalcassero l’onda e creassero ulteriori polveroni mediatici. Se mercoledì sera il primo cittadino ha parlato di “redistribuzione per riequilibrare una parte dei carichi lavorativi sia per Scisci sia per Roccasalva, così da permettere loro di potersi meglio focalizzare su alcuni temi che svilupperemo meglio nei prossimi mesi”, possiamo dire che non ha detto completamente la verità. Perché da una parte può anche essere logico che un sindaco cambi in corso d’opera la squadra, come farebbe qualsiasi mister in una fase delicata della sfida, o per vincerla o per mantenere il risultato acquisito. E’ pur vero che qualche segnale contro Scisci, nel corso dei mesi, c’era stato. A partire dai malumori della maggioranza, che lo vedeva quasi come un “extraterrestre”, con idee poco logiche con il piano d’azione che volevano intraprendere per dare un segnale forte alla Città. O come nel consiglio comunale del Dup, che tutti han parlato tranne Scisci, dove Falcone ha solo fatto cenno alle tematiche legate alla raccolta differenziata ma non ha speso “una parola una” sull’aspetto del consumo del suolo, passando invece molto tempo a parlare della Reggia e delle azioni sul turismo. O come nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quando Scisci ha fatto cenno al problema amianto nei cimiteri e all’illogicità di sperperare denaro pubblico per tagliare l’erba nei campi a terra quando di qui a poche settimane sarebbe partito il piano di messa in sicurezza dei camposanti. “Non trovo logico spendere 20mila euro quando a breve ne spenderemo centinaia per mettere in sicurezza i cimiteri”, aveva detto in una intervista a noi concessa, fatto salvo dover correggere il tiro in consiglio comunale, dicendo a Capogna come “in Giunta discuteremo del problema e vedremo se fare un’azione immediata per dare decoro all’area in attesa dei lavori”. Una frase che ha il sapore di un sonoro “cazziatone” da parte del sindaco. Le deleghe di Scisci rasentavano la perfezione, con il triangolo composto da Urbanistica, Ambiente e Agricoltura che ben si univano con le questioni legate al Consumo del Suolo. E sarà pure stato oberato di lavoro, ma a differenza di tutta la Giunta, è l’unico che prende metà dello stipendio, avendo scelto di fare il “part-time” per mantenere il suo posto di lavoro.
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