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29 Aprile 2016 - 12:55
“Il comando di Venaria è composto da agenti preparati e qualificati. Finire alla berlina per colpa di una leggerezza non è per nulla piacevole. Ma non è solo colpa nostra…”.
Parola dell’ispettore Piero Primucci, referente del “Sulpl” - il Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale - per il comando di polizia municipale di via Sciesa a Venaria, finito agli onori delle cronache per le “foto osè” messe alle finestre dello spogliatoio che si affaccia su via Tessarin. Dei fogli che di giorno sembravano dei semplici pezzi di carta simili a quelli per fare le fotocopie, ma che di sera apparivano per quello che erano: delle fotografie di donne nude, degne dei migliori calendari tipo “Playboy” o “Penthouse”.
“Non siamo qui a cercare di sminuire l’accaduto, perché così non è. Chi l’ha fatto, e ad oggi non sappiamo chi sia stato materialmente l’autore di questa bravata, non ha pensato alle conseguenze del caso. Perché oggi tutto il comando è sotto indagine e se non dovesse uscire allo scoperto il colpevole pagheremo tutti, indistintamente”.
Lo stesso sindacalista, però, si pone alcune domande: “Premesso che il problema c’è stato, non riesco a capire perché si sia preferito fare una fotografia e postarla su Facebook piuttosto che venire qui e segnalarci il problema. Ma soprattutto, perché qualche settimana fa e non tempo prima, dato che quelle fotografie ci sono da molto tempo. E aggiungo purtroppo. E’ da gennaio che noi abbiamo segnalato agli uffici competenti comunali il fatto che dovevano venire ad oscurarci i vetri, visto che da inizio anno erano terminati i lavori per la realizzazione dei nuovi spogliatoi. Eppure, nonostante alcune mail nessuno si è fatto vivo. Se si potevano mettere dei fogli di giornale invece che quelle fotografie? E’ una domanda ovvia: certo che si…”.
Opposizioni all’attacco. Porno in consiglio
Finirà sui banchi del consiglio comunale di Venaria la vicenda delle fotografie “osè” che da gennaio a pochi giorni fa sono state usate dagli agenti del comando di polizia municipale quale protezione per mascherare e dare un po’ di privacy ed evitare che i residenti di via Tessarin dall’esterno li vedessero mentre si spogliavano prima di iniziare il turno lavorativo.
Una vicenda scoppiata grazie alla segnalazione di una utente di Facebook iscritta al gruppo “Sei di Venaria se” e che in pochi giorni si è tramutata in un vero e proprio caso, tant’è che alcuni consiglieri di opposizione, in particolar modo di Pd e Moderati, sono già sul piede di guerra, anche se nessuno chiede la “testa” del comandante Luca Vivalda.
Tra le più agguerrite c’è Rossana Schillaci (Pd): "Nel comando di via Sciesa c’è troppa ambiguità - attacca l’ex assessore al Centro Storico durante la Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Catania - perché chi risiede in via Tessarin ha assistito ad una squallida scena se avesse rivolto lo sguardo verso l’ultimo piano della palazzina che ospita i vigili. Peccato che nella stessa palazzina vi sia una stanza denominata ‘Una stanza per te’, voluta dal commissario prefettizio Maurizio Gatto e dallo stesso comando per ascoltare e aiutare le donne vittime di violenza. Personalmente considero quanto accaduto molto grave. E ancora più grave è il giustificare e banalizzare l’accaduto, perché stiamo parlando di un comando dei vigili e parliamo di persone che dovrebbero dare il buon esempio, di persone che dovrebbero aiutare le donne in difficoltà e soprattutto che dovrebbero battagliare per eliminare degli stereotipi".
Per il collega di partito e capogruppo Marco Scavone "potevano coprire quelle finestre con dei giornali usati in attesa che da Palazzo Civico stanziassero i soldi per una tenda o per le pellicole oscuranti. Tutto il resto sono scusanti. Occorre che il responsabile venga trovato e paghi per quello che ha fatto. Come Pd abbiamo massimo rispetto degli agenti e del loro lavoro, ma se hanno sbagliato è giusto siano sanzionati. Nel prossimo consiglio comunale chiederemo lumi al sindaco tramite una interrogazione urgente".
Intanto che la “caccia” al responsabile abbia termine, e il sindaco Falcone cerca di smorzare i toni della vicenda definendola "non grave come invece i media la vogliono fare apparire", anche i Moderati vanno all’attacco: "Sono convinto sia stato uno scherzo di cattivo gusto e non un atto voluto. Almeno me lo auguro - precisa Maurizio Russo - perchè sarebbe ancor più grave. Chi dovrebbe dare l’esempio di un comportamento corretto ha commesso una leggerezza che sta portando una cattiva pubblicità alla nostra città".
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