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28 Aprile 2016 - 09:40
Discarica (foto d'archivio)
Come abbiano scritto la settimana scorsa, a sorpresa il 22 marzo il Comune di Chivasso, con la Determina n. 131, ha approvato il nuovo progetto di bonifica delle discariche di Regione Pozzo. Per la precisione si tratta dell’”adeguamento progetto operativo degli interventi di messa in sicurezza permanente” delle discariche, in particolare la Chivasso 1 e la Chivasso 2.
Un’approvazione “a sorpresa”, perché di quel procedimento non si era più saputo nulla o quasi dal settembre 2015. Da quando si svolse in sala consiliare la terza conferenza dei servizi sulla bonifica. Da allora il Comune ha proceduto in silenzio, attraverso scambi di corrispondenza e incontri riservati negli uffici di Città Metropolitana. Senza coinvolgere cittadini, consiglieri, associazioni. Senza fornire dettagliate informazioni al consiglio comunale. Senza convocare la consulta ambientale, che invece era stata riunita ripetutamente nel 2014 per magnificare il progetto Wastend. Senza organizzare un incontro pubblico in frazione Pogliani per sentire il parere dei residenti.
Perché il Comune di Chivasso, al quale spetta la conduzione del procedimento, ha lavorato per sei mesi in modo tanto “riservato”? La Determina del 22 marzo afferma che nella conferenza dei servizi di settembre era stato concordato di non convocare un’ulteriore conferenza e di procedere attraverso comunicazioni tra uffici. Ma nel verbale della conferenza questa decisione “concordata” non compare. Dobbiamo dedurne che è stata presa successivamente e unilateralmente dal Comune di Chivasso? E perché?
Eppure ce ne sarebbero state cose da discutere. A cominciare dal presunto cambiamento di direzione delle falde acquifere inquinate. Una “rotazione” delle falde che ha costretto il Comune a emettere le nuove “ordinanze pozzi”. Chi sostiene che le falde hanno cambiato direzione? Lo sostiene SMC, che però non è un soggetto terzo: è la società proprietaria delle discariche. Comune, Città Metropolitana e Arpa hanno controllato? No: hanno accolto la tesi di SMC, pur raccomandando di continuare a monitorare la direzione delle falde.
Il Comune di Chivasso aveva e ha la possibilità di controllare? Forse sì. Sta spendendo 20.000 euro per pagare un geologo, il dottor Giuseppe Genovese, al quale ha affidato l’incarico di aggiornare le carte geologiche e idrogeologiche del territorio comunale. I suoi elaborati confermano la “rotazione” della falda? Già, dimenticavamo: il geologo avrebbe dovuto consegnare il lavoro qualche mese, ma non l’ha fatto. Chissà se il Comune gli ha appioppato la penale di 50 euro per ogni giorno di ritardo prevista dal contratto?
Come che sia, non avendo ancora depositato il lavoro il geologo è a portata di mano: il Comune potrebbe chiedergli di eseguire dei rilievi appositi nella zona delle discariche per confermare o contraddire la rotazione della falda. Tanto per farsi perdonare il ritardo...
Non sappiamo nemmeno perché, prima di approvarlo, il Comune non ha imposto la pubblicazione del nuovo progetto di bonifica. Intendiamo la pubblicazione con il conseguente diritto dei cittadini di esaminare il progetto e di presentare le proprie “osservazioni”. Perché il Comune non ha concesso ai chivassesi questa possibilità di dire la loro?
Chi abita intorno alle discariche ha diritto di sapere con certezza se le falde hanno veramente cambiato direzione e se sotto i loro campi e le loro abitazioni le acque sono o non sono inquinate. Ha diritto di saperlo anche chi non abita ai Pogliani, perché le acque di falda non si fermano ai confini della frazione.
Oltretutto, la tesi della rotazione della falda serve a SMC per escludere che anche la Chivasso 3 “perda” e inquini. Ma noi dobbiamo sapere con certezza se anche questa vasca è da mettere in sicurezza: ce lo devono dire le autorità o un soggetto terzo, non SMC.
Quindici giorni fa in via Paleologi il sindaco Libero Ciuffreda ha dichiarato che sta “seguendo con attenzione il piano di bonifica”. Lui sì, ma i cittadini di Chivasso e dei Pogliani no: non hanno potuto farlo per mancanza di informazioni.
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