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IVREA. Puntare tutto sul turismo? Intervista al presidente di Confindustria

IVREA. Puntare tutto sul turismo? Intervista al presidente di Confindustria

Fabrizio Gea Presidente Confindustria Canavese

Puntare tutto sul turismo?  Sì che si può fare. In tanti ci credono, in molti ci sperano, in pochi sono riusciti davvero a trovare un modo per ottenere dei risultati. Ci si sta provando il Canavese. Anzi, per dirla proprio tutta, lo sta facendo Confindustria. E lo fa per dare un senso diverso ad un’economia che boccheggia, a un futuro che in parte qualcuno sta già scrivendo e ad una storia Olivettiana buona solo più da tramandare ai posteri. Il materiale su cui lavorare c’è. I castelli (e sono tanti), le chiese, la via Francigena, il parco del Gran Paradiso, le tante valli. E poi i percorsi escursionistici e le tantissime sagre che specie d’estate sanno ancora ricreare tradizioni antiche mai dimenticate. Cosa manca? Per esempio gli ostelli, i bed & breakfast, gli alberghi a tre stelle. Ce ne sono ma sono ancora troppo pochi. E poi? Poi sarebbe indispensabile un’ospitalità, edifici storici, musei, bar, ristoranti, aperti tutto l’anno, sabato e domenica compresi.... “E lo dice a me - allarga le braccia e va diritto al sodo Fabrizio Gea, 49 anni, da circa tre anni presidente di Confindustria - Su questo ci stiamo lavorando. Lo abbiamo scritto anche nel protocollo d’intesa di recente firmato con le associazioni di categoria, le Amministrazioni Comunali  e alcuni enti pubblici. Due circuiti. Uno è religioso e l’altro riguarda proprio i tanti castelli canavesani. Da una parte si tenteranno degli accordi con i privati e dall’altra spingeremo il piede per accellerare la comunicazione...” Un’operazione difficile, non certo impossibile. “Continuiamo a parlarne - aggiunge Gea -Tutto può essere da stimolo, anche questa intervista. Dobbiamo imparare a fare sistema...”. Vero è che bisognerebbe anche cominciare a discutere su dei dati veri, non certo quelli diffusi qualche mese fa dalla Camera di Commercio sui turisti presenti sotto le rosse torri nella tre giorni di Carnevale. Uno sproposito, pari a un fatturato di 300 mila euro per spese di pernottamento 4.642 posti letto occupati). Alzi la mano chi se l’è bevuta.... “La premessa è che io quando non ho dei dati non li passo - non si fa prendere in contropiede Gea - Io quei dati lì non li ho però le posso dire una cosa...” Cosa? “Vogliamo lavorare  sul turismo per migliorarlo. E’ evidente che il percorso da fare è lungo. Per quello che ne so io in Canavese ci sono più bed & breakfast che alberghi. Si aggiungono il 50 per cento degli agriturismi e dei rifiugi dell’intera città metropolitana.  E’ comunque in corso un censimento del Centro studi di Confindustria..”. “Quello che abbiamo fatto fino ad oggi è riassumere in una pubblicazione il lavoro degli ultimi 10 anni. Poi ci sono i due tavoli, uno tecnico e uno politico, organizzati per far dialogare tutti i soggetti che si occupano di turismo. Vale a dire consorzi, agenzie viaggi, Turismo Torino, Regione, Città Metropolitana eccetera. E per darle l’esempio di una cosa concreta posso raccontarle della navetta erbaluce express che fa spola da Torino al Canavese. L’idea che ho io (e che abbiamo in tanti) è di un piano di valorizzazione del territorio simile a quanto già fatto con il Sud Tirolo o in Franciacorta. Nel breve periodo costruiremo una piattaforma informaticacapace di esportare e condividere una serie di informazioni a tutti i siti web che raccolgono e diffondono contenuti, informazioni e appuntamenti del terriorio...”. Basterà? “No! Ci vuole altro e stiamo pensando ad un grande evento che funga da attrattiva. Per esempio un grande salone della montagna organizzato con il Parco del Gran Paradiso...”. Insomma: turismo, turismo, turismo. “No! No! Andiamoci piano. Puntare tutto sul turismo no. Il turismo è uno degli elementi di un programma ben più vasto e ampio. Il Canavese deve anche continuare a lavorare sul settore manifatturiero e sull’informatica che sono due vere eccellenze tutte nostre. Il turismo non è l’elemento principale ma è sicuramente da valorizzare e in questo quadro ci stiamo muovendo...”
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