“Mi sono stancato di sentire insultare i sindaci, di ascoltare e leggere le dichiarazioni di qualcuno che continua a ripetere che non serviamo a nulla e che dobbiamo essere rimossi!”. E’ incazzato, Mario Corsato, sindaco di Cavagnolo, comune di poco meno di 2.500 anime alla periferia orientale dell’area omogenea del Chivassese della Città Metropolitana. Avrebbe voluto dirlo a Piero Fassino, presidente Anci e sindaco della Città Metropolitana, giovedì pomeriggio ma non ne ha avuto l’occasione, visto che Fassino non s’è presentato all’incontro con i 24 colleghi del territorio di Chivasso e dintorni. Mario Corsato non lo dice, ma ce l’ha chiaramente con le dichiarazioni, le prese di posizione, i proclami che da qualche tempo a questa parte sente ripetere da Carlo Fontana e Tomas Carini, i due “deus ex machina” di Identità Comune e del progetto di un unico ente da 120.000 abitanti per il Chivassese. “Farle cadere è il primo passo per riappropriarsi della democrazia”: scrive Carini nel suo libro, “Democrazia a Km 0”, a proposito delle piccole amministrazioni comunali. Se l’è sentito ripetere anche Corsato, poco più di un mese fa, quando ha preso parte alla tavola rotonda organizzata da Identità Comune e da Libero Ciuffreda alla biblioteca Movimente per parlare, appunto, di “Democrazia a km 0”. “Sono stufo di sentirmi ripetere che la causa dei guai del nostro Paese sta nelle piccole amministrazioni - spiega il sindaco di Cavagnolo -. E’ vero il contrario, piuttosto: evviva i piccoli Comuni come il mio, come Lauriano, come Monteu da Po, come Brusasco! La vera democrazia a km 0 sta lì, nelle nostre realtà, dove gli esempi di partecipazione sono infiniti. Ma qualcuno ci ha fatto caso a cosa sta succedendo a Brusasco in queste settimane? C’è un Comune che va al voto tra pochi mesi e ci sono cinquanta, sessanta persone che si stanno interessando dei problemi dei loro concittadini, che vogliono partecipare alla futura amministrazione, che discutono, parlano, si confrontano. Che hanno voglia di impegnarsi. Vogliamo togliere anche questo alle nostre comunità?”. “La fine della democrazia a km 0, piuttosto, è al tavolo dell’area metropolitana - conclude Corsato -. Ma se oggi abbiamo un sindaco di una Città Metropolitana che non trova il tempo di venire a confrontarsi con noi amministratori del chivassese per conoscere i nostri problemi, le nostre necessità, le nostre proposte, come possiamo pensare che un domani un sindaco di un Comune con 120.000 abitanti trovi il tempo per parlare con un pro sindaco di Cavagnolo, piuttosto che di Brozolo o di Verrua Savoia? Non riusciamo ad essere rappresentati oggi, che esistono le amministrazioni comunali, figuriamoci un domani senza i Comuni”.
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