Non si è più abituati alla neve. Nelle scorse settimane, a seguito delle nevicate che hanno interessato le Terre Alte, molti cittadini dei paesi montani, come quelli della Val Soana, hanno subito disservizi dovuti alla mancanza di manutenzione delle linee aeree elettriche. Possibile mai che un tempo si riuscivano gestire svariati metri di neve ed oggi per qualche centimetro vengono meno i servizi cosiddetti di vivibilità, ovvero le comunicazioni, la mobilità e l’energia? Rete elettrica discontinua. Possibile si ma l’Unione Nazionale Comuni e Enti Motani (UNCEM) non ci sta. E la scorsa settimana, sulla scrivania della presidente dell’ENEL Maria Patrizia Grieco, dell'amministratore delegato Francesco Starace e del presidente di Terna Matteo Del Fante è arrivata una lettera per sottolineare questi disagi. Per prima cosa andrebbe garantita la costanza del servizio ordinario, il che significa eliminare le continue interruzioni, che si verificano da anni, e garantire la manutenzione delle infrastrutture. Per registrare il disagio sono state distribuite a 50 Presidenti delle Unioni Montane, rappresentative di 553 Comuni, delle schede di rilevazione. Sulla base dei risultati che si otterranno, e di fronte ad un quadro completo delle manutenzioni ordinarie e straordinarie delle società Enel e Terna, l’Uncem Piemonte intende riportare l’attenzione sulle esigenze delle popolazione dei territori montani. Lotta al divario digitale. Anche sulla ricezione dei canali tv da anni si riscontrano diversi problemi. In particolare, il 76% dei Comuni montani piemontesi ha inviato lettere di protesta dato che si trova nell’impossibilità di vedere i canali tv, anche se muniti di digitale terrestre (con cui spesso si vedono meno canali rispetto a quanti non se ne vedessero con l’analogico). Anche per quanto riguarda la telefonia mobile e internet, i Comuni montani sono messi male: il divario digitale, ovvero il divario effettivo tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso, è sempre più sentito nelle zone interne e montane del Piemonte. “Nuovi tralicci, nuovi tratti di fibra possono garantire la riduzione del divario su tutti i fronti. Ci aiutano le più moderne tecnologie, già sperimentate in altri Paesi UE. Si porta la banda larga ma prima si pensa a quali servizi veicolare per la pubblica amministrazione, per i cittadini, per le imprese”, ha affermato Lido Riba, presidente dell’UNCEM Piemonte. I mezzi per intervenire. I fondi per intervenire non mancherebbero: il Piemonte ha a disposizione 280 milioni di euro provenienti dall’Agenda Digitale, dove sono indicate le linee d’azione da intraprendere a livello locale per sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). La logica di azione sostenuta da UNCEM è quella delle “Smart valley”, ovvero delle vallate efficacemente interconnesse tra loro, al pari servizio delle città. Servono dunque ripetitori funzionanti e manutenzione costante. Non solo: serve anche una stretta collaborazione tra la Regione e gli Enti locali, a cui UNCEM intende dare il suo contributo.
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