Anna di Cipro, o Anna di Lusignano-Châtillon nacque a Nicosia il 24 settembre 1419 e fu una principessa della casa di Lusignano, influente sposa di Ludovico di Savoia. Anna era figlia di re Giano di Cipro e di Carlotta di Borbone. Nota per essere una delle più belle dame del suo tempo, ma anche dipinta come donna viziosa e incapace di obbedire, a lei è dovuta la trasmissione del titolo regio, sia pur soltanto nella titolarità dei diritti, alla Casa di Savoia: ciononostante, o forse proprio per gli sforzi vanamente compiuti in difesa di Cipro, su Anna sono state riversate le colpe del dissesto delle finanze sabaude e il declino dei dominî sabaudi, dopo il grande regno di Amedeo VIII di Savoia. Nella dote di Anna di Lusigliano figuravano ovviamente molti barili di vino di Cipro, un vino passito che entrò così nella cucina e nelle abitudini dei Savoiardi e dei Piemontesi, fino a che non fu sostituito prima dal Madera, poi ai tempi dell'Unità d'Italia, dal Marsala. I Savoia, del resto, tra i loro titoli hanno sempre vantato di essere anche "Re di Cipro e Gerusalemme". i due fatti hanno un'origine comune: nel 1434 una bellissima principessa, Anna di Lusigliano, , figlia dell'allora re di Cipro Giano e di Carlotta di Borbone giungeva a Chambery per sposare Ludovico Luigi di Savoia, Principe di Piemonte, erede di Amedeo VIII. Quando Anna andò sposa a Chambéry nel 1434 a Lodovico di Savoia, il matrimonio rientrava nella trama di alleanze architettata da Amedeo VIII, che rafforzò così il legame Savoia-Cipro mediante l'unione nel 1440 della nipote Amedea di Monferrato con Giovanni II, fratello di Anna. Morta senza eredi la nipote Carlotta di Cipro nel 1487, ultima Regina di Cipro, legittima e moglie di Luigi di Savoia, le Corone di Cipro, Gerusalemme e Armenia passarono ai duchi di Savoia, accompagnando ogni atto ufficiale degli stessi.
Amedeo VIII, detto "il pacifico", primo duca dei Savoia, nel 1411, vi fondò un priorato conventuale dei canonici di Sant'Agostino. Accanto alla chiesa dedicata a San Maurizio, fece costruire una splendida casaforte, composte di sei appartamenti con altrettante torri, ognuno con un giardino comunicanti con un gran parco con viali di quercia disposti a forma di stella. Nel 1434 il duca, vedovo e nove volte padre, abdicò a favore del figlio Ludovico, istituendo con altri cinque cavalieri,"l'Ordine Equestre di San Maurizio", di cui si proclamò "Gran Maestro". I sei si ritirarono a Ripaglia, una località dello Chablais, oggi alla periferia di Thonon les Bains, in Alta Savoia sul lago di Ginevra, dedicando in parte alla beneficienza, ma continuando a governare di fatto il ducato. Non rinunciarono mai al lusso, ai divertimenti e al benessere del loro grado e delle loro ricchezze. Portavano comunque un abito monastico e un cappuccio da eremita. Il felice e volontario esilio di Amedeo fu interrotto dai cardinali del consiglio di Basilea, che andarono a prenderlo a Ripaglia per eleggerlo papa con il nome di Felice V, trentunesimo e ultimo antipapa, in sostituzione del deposto Eugenio IV. Rimase papa dieci anni, poi rinunciò, restando cardinale e vicario perpetuo della Santa Sede. Il duca morì proprio a Ripaglia e fu sepolto a Torino, nella cappella della Sindone.
Lodovico e Anna ebbero sedici figli. La bella duchessa portò alla Corte ancora montanara dei Savoia molte novità: tra balli e banchetti, aveva sempre con sè un pappagallo, fece acquistare al marito la Santa Sindone, ed ebbe moltissimi ammiratori, tanto che uno dei suoi figli, Filippo, detto "senza terra", fece a Thonon una strage, uccidendo almeno una dozzina di ammiratori-amanti della madre. Per l'arrivo di Anna in Savoia i cuochi di Corte, allestirono un banchetto passato alla storia per spesa e magnificenza. Furono presentati nei saloni del castello di Chambery, "velieri carichi di pesce", furono allestiti "giardini di fiori canditi", mentre a tavola furono portate torte monumentali che, tagliate, lasciavano sfuggire "voli di colombe". Dopo la morte, Anna venne sepolta nella Chiesa di San Francesco a Ginevra, accanto al marito.
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