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17 Febbraio 2016 - 10:10
Nuova mazzata al territorio chivassese inferta dalla verdissima e ambientalissima amministrazione comunale di Libero Ciuffreda e di Massimo Corcione. Mercoledì scorso la commissione consiliare ambiente e quella urbanistica, in seduta congiunta, hanno espresso parere favorevole ad autorizzare altri dieci anni di attività estrattiva nella cava di Boschetto. Altri dieci anni: sono riusciti a fare peggio della giunta Matola, che aveva concesso una proroga di soli cinque anni. Corcione presiedeva la seduta. Domenico Barengo e Michele Scinica sono i presidenti delle due commissioni. Naturalmente tutti favorevoli alla nuova proroga di dieci anni. Nel 2010 SeL e Rifondazione erano contrarie a prorogare: oggi Michele Scinica e Domenico Scarano sono a favore.
L’unica vera opposizione è venuta dal solito Marco Marocco del Movimento 5 Stelle. Qualche domanda da Matteo Doria, qualche battuta da Gianfranco Scoppettone, silenzio da Adriano Pasteris.
Le due commissioni hanno assentito ad una convenzione che, dopo l’approvazione del Consiglio comunale, verrà approvata dal Comune, dalla ditta Allara e dalla Pro Boschetto. La convenzione esige dalla ditta il versamento di una fideiussione a garanzia del mantenimento degli impegni. La cifra è di 468 mila euro: ancora meno dei 483.560 della fideiussione precedente. Anche sotto questo aspetto il Comune è meno tutelato di prima.
Il Comune autorizza la ditta Allara ad asportare nei prossimi dieci anni gli 850 mila metri cubi di sabbia e ghiaia autorizzati. L’azienda si impegna ad asportarne almeno 200 mila nei primi cinque anni, con la media di 40 mila all’anno. Se la ditta non lo farà “l’autorizzazione sarà sospesa a tutti gli effetti”.
La ditta si obbliga anche a realizzare entro il primo anno il “laghetto per la pesca sportiva con club-house” da concedere-trasferire in comodato-concessione alla Pro Boschetto. L’assessore Corcione ha dichiarato che l’azienda non potrà prelevare nemmeno un metro cubo di ghiaia prima di avere completato il laghetto. Ma questa affermazione è smentita dalla convenzione stessa, che, come abbiamo appena visto, autorizza e addirittura impegna l’azienda a scavare fin dal primo anno non meno di 40.000 metri cubi. Quindi l’azienda potrà cominciare a cavare subito, prima di cominciare la costruzione del laghetto: con tanti auguri alla Pro Boschetto. Corcione ha aggiunto che se l’azienda non realizzerà il laghetto e le altre attrezzature pesco-sportive l’autorizzazione decadrà: ma questo nella convenzione non è scritto.
A proposito del mitico laghetto: le aziende che si sono succedute lo promettono dall’anno 2000. E’ sempre stato destinato all’associazione Libertas Boschettese. In base a questa nuova convenzione sarà invece concesso alla Pro Boschetto “ed eventuali altre Associazioni, sempre in accordo con la Pro Boschetto”. Se andiamo a controllare sul sito del Comune scopriamo che le due associazioni hanno lo stesso presidente, il signor Elio Cambursano. Immaginiamo la scena: il Cambursano presidente della Pro Boschetto si rivolge al Cambursano presidente della Libertas: “Finalmente abbiamo il laghetto: lo tengo io o lo vuoi tu?”. Risposta dell’Elio Cambursano della Libertas: “Mah, ci penso, consulto i miei soci, ti dirò”. E via con le trattative condotte da Elio Cambursano con se stesso.
All’inizio della seduta Marco Marocco ha chiesto il rinvio della discussione perché non aveva ricevuto tutta la documentazione per tempo, entro le 48 ore stabilite dal regolamento. Figuriamoci: richiesta respinta, l’amministrazione ha fretta, la convenzione deve andare in Consiglio comunale.
Terminata la seduta, il consigliere Barengo ha lamentato che questo giornale non riporta i dati esatti. Saremmo felici di accontentarlo: basta che la sua amministrazione pubblichi sul sito informatico del Comune tutta la documentazione con tutti i dati.
Purtroppo il sito non è aggiornato, è fermo a maggio 2015, e mancano almeno tre documenti importanti. Barengo risponde che lui non si occupa del sito. Così vanno le cose a Chivasso, dove l’amministrazione è molto ma molto trasparente. Non abbiamo ancora capito perché Corcione e Barengo non sollecitano il responsabile del sito, che non sappiamo chi è, a provvedere.
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