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04 Febbraio 2016 - 12:00
Nuovi guai per Francesco Pernice. La Guardia di Finanza di Torino, su delega della Procura regionale della Corte dei Conti, ha eseguito il sequestro conservativo di beni immobili per 2,2 milioni di euro nei confronti dell’ex direttore del settore “Conservazione Beni Architettonici e Impianti” del Consorzio di Valorizzazione “La Venaria Reale” - che gestisce la Reggia, i Giardini Reali, Villa Laghi, Borgo Castello - e di un funzionario della Regione.
I due erano già stati condannati, con sentenza passata in giudicato nel dicembre 2014, per turbativa di gare pubbliche, corruzione, abuso d’ufficio e falsità ideologica in atti pubblici.
L’inchiesta era partita nel 2011 ed è stata coordinata dal pm Stefano Demontis. Un primo filone aveva riguardato alcuni appalti di ristrutturazione di edifici appartenenti al complesso della Venaria Reale e di appalti gestiti dal Consorzio La Venaria.
Da questa indagine si era sviluppato un secondo filone dell'inchiesta che ha ad oggetto appalti relativi alla ristrutturazione di altri immobili, come i Giardini Reali di Torino e la Certosa di Valcasotto, banditi e gestiti dalla Direzione Patrimonio della Regione Piemonte. In questo caso sono state accertate collusioni tra un funzionario regionale ed esponenti di due ditte private. In contemporanea all'esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite diverse perquisizioni presso le abitazioni degli indagati, uffici pubblici e società coinvolte nell'inchiesta.
A seguito dell’indagine che aveva portato all’arresto di Pernice, del funzionario regionale e di altri imprenditori, era stata avviata un’inchiesta da parte della Procura regionale della Corte dei Conti.
Il totale dei danni subiti dalle pubbliche amministrazioni per conto delle quali i due dipendenti operavano è stato quantificato, rispettivamente, in 1 milione di euro per Pernice e in 1,2 milioni di euro per il funzionario della Regione Piemonte. Al fine di garantire il risarcimento alle amministrazioni pubbliche danneggiate, le Fiamme Gialle di Torino hanno proceduto al sequestro di beni immobili intestati ai dipendenti pubblici siti nei Comuni di Torino, Ceres, Caselle, San Giorgio a Cremano e Portici.
Pernice (difeso dall’avvocato Giancarlo Zancan) aveva poi patteggiato una pena ad un anno e 11 mesi, pena decisa dal gup Eleonora Pappalettere. Pena patteggiata pure per Ezio Enrietti, per lui un anno e 6 mesi.
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