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IVREA. Terzultima domenica, primo grande assaggio di Carnevale

“All’alba di questa giornata”, con ancora il termometro sottozero in una domenica che promette comunque un confortante sole invernale, inizia,  con il rituale privato della vestizione del Cittadino Generale Pier Luigi Percivalle, la terzultima domenica della Storico Carnevale di Ivrea.

Racconta infatti con la consueta puntigliosa e piacevole completezza il Verbale letto dal Sostituto Gran Cancelliere Marco Adriano, che la Giubba Nera indossata dal Capo dello Stato Maggiore è il simbolo del suo ruolo di guida autorevole di tutta la Campagna. Al suo fianco, per l’ultima volta dopo una lunga e prestigiosa carriera, l’Aiutante di Campo Paolo Diane, “prodigo di consigli” e generoso nella disponibilità, come gli rende formalmente omaggio il Processo Verbale scandito dallo stesso Sostituto pochi minuti prima delle 12 in Piazza di Città per l’apertura ufficiale delle manifestazioni carnascialesche.

Il primo impatto pubblico di questo intenso debutto è stato con le Fagiolate di Bellavista e di San Giovanni, dove si è consumato un robusto anticipo di sapori tipici e amati della  settimana “Grassa”.  

Quindi, a metà mattinata,  la prima cerimonia tradizionale con la Consegna del Libro dei Verbali,  che avviene all’interno dell’elegante studio del Notaio Pier Luigi Cignetti, Decano dei Notai eporediesi e quindi Gran  Cancelliere dello Storico Carnevale. Per il secondo anno la presa in consegna è a beneficio di Marco Adriano che , come racconta egli stesso nel relativo “Processo Verbale”, con “trepidante emozione”  ringrazia il Cancelliere suo superiore con “Stima e profonda gratitudine” per la “fattiva collaborazione” che ne caratterizza i rapporti anche in queste settimane di preparazione degli eventi e degli accadimenti che verranno raccontati, citiamo sempre il Sostituto al suo secondo mandato, “con attenzione e scrupolosità costanti”. 

Assiste alla cerimonia “un’eletta schiera di cittadini”, in primis il Sindaco Carlo Della Pepa e il gruppo di presenti cui Cignetti augura di poter trarre grande gioia e sollievo dai giorni di Carnevale non è molto numeroso, costituito per gran parte da autorità civili e militari, appassionati della manifestazione e spesso suoi ex protagonisti oltre che il consueto nugolo di giornalisti e fotografi. 

Una cerimonia un poco in sordina, dunque, seguita poi dal corteo degli Ufficiali che si reca in Piazza di Città, dove il pubblico aumenta per assistere alla “Prise du Drapeau”, la cerimonia militaresca in cui la bandiera datata 1808 viene prelevata dall’Ufficiale Alfiere con il consenso del Generale,  davanti al quale passano poi in rassegna tutti gli stessi Ufficiali,  salutati dagli applausi di familiari, amici e presenti. 

L’aria di Carnevale ora è più intensa e il Verbale di apertura letto dal Sostituto è all’altezza del momento, rievocando addirittura le atmosfere napoleoniche raccontate dal Carandini,  che il 26 maggio del 1800 descrive come “pallido, magro e altero” il Generale Bonaparte che entra in Ivrea da Porta Aosta seguito da “giovani e impennacchiati Generali ardenti della fiamma di Francia”. 

Lo stesso storico ottocentesco rievoca proprio la cerimonia della “Prise du drapeau “ avvenuta già allora a fronte del Civico Palazzo, protagonisti quelle che definisce le “graziose Vivandiere” e “il brillante Stato Maggiore”. 

Una citazione vibrante, che sottolinea come la tradizione si ripeta immutabile negli anni, per l’esattezza dal 1808 per una festa che il Sostituto, in un crescendo finale di parole ed emozioni, chiama di “pace, fraternità e libertà”. 

Nel dichiarare solennemente aperte le celebrazioni del Carnevale non manca un pensiero all’Eroina che presto arriverà a illuminare la festa con il suo sorriso, la Violetta ancora segreta a dispetto del dilagare di notizie e indiscrezioni digitali e non. Anche  questa è la forza di una tradizione che si chiama “Storico Carnevale di Ivrea” e che la Fondazione promuove pure fra i più piccoli. 

In Piazza Ottinetti giocano con  palline di gomma che somigliano alle arance anche i più piccini e si intrattengono in una gara con domande sulla manifestazione molti ragazzini con le pettorine dei Rioni. E’ una sorta di “Gioco dell’Oca”, inventato da alcune  già Vivandiere  come Elena Gallo e guidato da Federico Bona con la collaborazione di Francesca Vanoni, solare Violetta dell’edizione 2012,   che continua a portare il suo sorridente contributo alla manifestazione, tanto che fra i costumi mostrati ai bambini c’è anche la sua bella veste bianca. Mugnaie si diventa e si rimane e anche questa è una delle tante magie che si consumano solo da queste parti, nella città della “cerulea Dora.”

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