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15 Gennaio 2016 - 10:53
Fra i temi affrontati nell’ultimo consiglio comunale di Sparone vi era stato quello riguardante l’Evasione della TARI, che a quanto pare è considerevole, tanto che ora, a distanza di qualche settimana, le lamentele dei cittadini si estendono ai conguagli che vengono richiesti a molti per gli anni addietro. Tema complesso, questo, poiché non sempre l’evasione è dovuta ad una scelta deliberata: la complessità delle normative e le incongruenze delle classificazioni catastali non aiutano i benintenzionati.
Detto questo, resta la schiera di quanti dichiarano consapevolmente il falso e sembra – a sentire gli amministratori di entrambi gli schieramenti – che siano tanti. Il capogruppo di opposizione Giovanni Meaglia aveva presentato un’interrogazione (alla quale il sindaco aveva risposto nella seduta del 12 dicembre) proprio su questa questione, ed aveva chiesto se fossero stati avviati gli accertamenti per individuare gli evasori e, in caso affermativo, se venissero effettuati a campione o a tappeto.
“Chiedo anche – aveva aggiunto – che i risultati vengano pubblicati perché c’è gente che blatera e poi dichiara il falso”.
Queste le risposte del sindaco Anna Bonino: “Alla domanda se gli accertamenti siano iniziati rispondo di sì, partendo dagli anni più lontani (2009 e 2010) che indicano il percorso da seguire anche per quelli successivi. Allora c’erano la TARSU e l’ICI: in seguito i tributi sono cambiati ma le superfici no. I controlli vengono effettuati su tutti gli utenti: non ci sarebbe ragione di selezionarli per categoria”.
Meaglia aveva chiesto quali fossero i risultati ottenuti. “Non ve li posso anticipare ma per un buon numero di utenti la superficie dichiarata è differente da quella catastale. Ecco perché in situazioni analoghe ci sono bollette differenti: non c’è solo questa spiegazione ma c’è anche questa. Potrebbe essere sbagliata la classificazione catastale però… E’ un bene che sia arrivata questa petizione, così faremo chiarezza”.
D’accordo con il capogruppo di opposizione sulla necessità di accertamenti capillari, il sindaco era stata invece molto più cauta sulla possibilità ed opportunità di rendere pubblici i nomi degli evasori: “Ho chiesto ad un legale e mi ha risposto che, nel momento in cui la sentenza sarà passata in Giudicato, si potrà farlo. Finché non sarà chiuso il processo tributario (e potrebbero esserci anche dei ricorsi) non pubblicheremo i nominativi. Vi è una norma che prevede una tolleranza del 20% per le differenze tra quanto dichiarato e quanto risulta al Catasto”.
Meaglia si era dichiarato ”Soddisfatto” della risposta. L’ex-vicesindaco Laura Nugai aveva invece rivolto “un appello all’amministrazione per quanto riguarda le superfici catastali riferite alle parti non direttamente accessorie delle abitazioni, come cantine e soffitte non raggiungibili attraverso scale interne”. Il delegato al Bilancio Alberto Balagna aveva precisato: “Lo stiamo facendo però c’è qualcuno che dichiara un box di 18 metri quadrati ed invece ha una villa di 150...”.
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