Dopo la bocciatura del secondo progetto Wastend, la società SMC ha chiesto a Città Metropolitana altri 120 giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni e verosimilmente una terza versione del progetto. Città Metropolitana è orientata a concedere la proroga. Se la nuova versione modificherà in modo sostanziale il progetto l’ex ente provinciale ne imporrà la ripubblicazione. I cittadini avranno 60 giorni per presentare le proprie osservazioni. In seguito Città Metropolitana convocherà una terza conferenza dei servizi. Considerate la complessità e le dimensioni del progetto, è facile prevedere che la questione Wastend occuperà tutto il 2016 e si intreccerà con la campagna elettorale per le comunali della primavera del 2017, di fatto già cominciata. Le posizioni delle forze politiche chivassesi sono in parte note e in parte no. A favore di Wastend si sono schierati l’amministrazione di Libero Ciuffreda e Massimo Corcione, e i consiglieri di maggioranza guidati da Gianni Pipino, Michele Scinica, Domenico Barengo, Domenico Scarano. Contrari Marco Marocco del Movimento 5 Stelle, Matteo Doria del Nuovo Centro Destra e la Lega Nord di Stefano Rodondi. Non pervenute le opinioni delle minoranze di Adriano Pasteris, Emanuel Bava e Gianfranco Scoppettone. Manca all’appello anche Rifondazione Comunista. Dopo avere sostenuto Ciuffreda per tre anni, in primavera i comunisti sono usciti dalla maggioranza. Ma sono scomparsi dalla politica cittadina e i suoi attivisti sono in parte impegnati nel Telethon sotto la guida del presidente nazionale e noto bolscevico Luca Cordero di Montezemolo. Il progetto Wastend finora si è impigliato nella nuova discarica da un milione di metri cubi scesi poi a 800.000 mila. In base al progetto gran parte dei nuovi rifiuti verrebbero depositati al di sopra di una discarica preesistente e sottoposta a bonifica. In novembre Città Metropolitana ha respinto questa soluzione perché il peso dei nuovi rifiuti potrebbe provocare cedimenti nella discarica sottostante. Ma ha lasciato aperta una possibilità: l’ente accetterebbe una discarica su “terreno naturale”. Dove? Accanto alle altre discariche? Ciò sarebbe in contrasto con una disposizione dello stesso ente: pur concedendo un ampliamento, nel 2008 la giunta provinciale guidata da Antonio Saitta stabilì: “considerata l’elevata pressione delle discariche di Regione Pozzo sul territorio circostante, l’ampliamento della discarica di Chivasso 3 dovrà considerarsi conclusivo e finalizzato al recupero della discarica stessa”. Due anni dopo il Consiglio comunale di Chivasso all’unanimità impegnava il sindaco a “far sì che gli ampliamenti richiesti siano da considerarsi conclusivi non solo per Chivasso 3 ma per l’intero territorio comunale”. Due solenni impegni. Le istituzioni dovrebbero rispettarli per lealtà verso i cittadini. E per rispettarli il Comune non avrebbe dovuto nemmeno cominciare a sostenere Wastend all’inizio del 2014, e la Provincia avrebbe dovuto respingere il progetto fin da ottobre 2014, quando fu depositato all’Ufficio per la Valutazione di Impatto Ambientale. Invece ci troveremo e ridiscutere di Wastend per il terzo anno consecutivo. A conferma di quanto possiamo fidarci degli impegni assunti da caste e castine politiche.
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