Cerca

IVREA. Su Talponia e La Serra c’è poco da ridere

IVREA. Su Talponia e La Serra c’è poco da ridere

Talponia

  Nel Consiglio Comunale del 30 novembre è stata finalmente portata alla discussione una Mozione presentata dalla LISTA DEI CITTADINI sin dal 14 Settembre 2015. Riguardava l’edificio chiamato comunemente Talponia e identificato come Unità Residenziale Ovest” del patrimonio ex Olivetti. Sul medesimo, dalle pagine de “La Stampa” del 19 Agosto 2015, attraverso l’articolo del giornalista Giampiero Maggio, era stata evidenziata una situazione riguardante il rilevante utilizzo delle piccole unità residenziali, mono e bilocali, in totale circa un’ottantina, da parte di escort. Nello steso articolo Renato Lavarini, il Coordinatore del Dossier di Candidatura Unesco, Città industriale del XX secolo, in cui l’edificio Talponia ricade, richiedeva persino una “Moral Suasion” per  ricomporre l’incresciosa situazione. Non avendo mai condiviso il criterio con cui l’Amministrazione Comunale ha consentito di frazionare la ex proprietà Olivetti in un nugolo di piccoli proprietari, senza minimamente cautelarsi per il valore architettonico, mondialmente riconosciuto all’edificio, mi è parso assolutamente naturale portare l’argomento in Consiglio Comunale. Non ho neppure difficoltà ad ammettere che, al solo fine di accrescere l’attenzione per quanto riguardava l’edificio, ho coniato questo nuovo termine che unendo due situazioni che si contrapponevano vistosamente, quella elitaria dell’Unesco con quella molto più terrena delle Escort, generava quell’UNESCORT che non mi è parso poi così boccaccesco. Non ho mai pensato di entrare in una disamina moralistica su come sarebbe stato più opportuno affrontare il fenomeno della prostituzione, se dal punto di vista dell’”offerta” o magari, almeno per una volta, maggiormente da quello persino più stuzzicante della “domanda”. Alla LISTA DEI CITTADINI garantisco che interessa molto di più lo stato di conservazione dell’edificio, con particolare riferimento alle parti comuni, a quelle della sistemazione esterna, che lo identificano e qualificano architettonicamente come edificio pressoché unico al mondo. Uno stato di conservazione e manutenzione che, a maggior ragione, la garanzia per i proprietari  di un buon lucro dai canoni d’affitto derivante dalla particolare utilizzazione, dovrebbe ampiamente garantire. Segnalavo infine che l’Amministrazione comunale non ci aveva visto niente di ostativo neppure all’insediamento di una silo nido, con le specificità di una tale destinazione. Dal mio punto di vista, nel documento ribadivo invece che la frammentazione dell’unica proprietà preesistente nel mosaico di decine di proprietà attuali è stata a suo tempo consentita in modo inadeguato ed approssimativo dall’Amministrazione Comunale, senza la necessaria attenzione per una opportuna sottoscrizione di una Convenzione tra Pubblico e Privato, che garantisse nel tempo il corretto utilizzo, il decoro e l’immagine nonché la necessaria conservazione dell’edificio che, per le caratteristiche tecniche attuate dai progettisti Architetti Roberto Gambetti e Aimaro Isola, rappresenta un esempio di architettura moderna unica nel suo genere. Non è colpa mia se l’amministrazione mentre da una parte faceva scappare i buoi dalla stalla con il frazionamento della proprietà, dall’altra inseriva il vincolo del Maam, per qualificare l’edificio! Univo questi concetti all’altro aspetto, più recente, per cui l’Amministrazione Comunale sta sostenendo una costosa operazione di Dossier per la Candidatura Unesco di Ivrea Città Industriale del XX secolo che coinvolge anche l’Unità Residenziale Ovest” del patrimonio ex Olivetti, Talponia. La richiesta della Mozione che ha fatto tanto imbestialire il portavoce della maggioranza, consigliere Dulla, consisteva nel chiedere al Sindaco ed alla Giunta di organizzare con l’attuale proprietà un opportuno sopralluogo alle parti comuni del complesso, anche al fine di promuovere un impegno della proprietà stessa per tutelare un utilizzo del complesso adeguato alla sua valenza architettonica e storica e di attivare, in funzione delle attività in corso per il futuro inserimento nei beni marchiati Unesco, con la redazione del collegato Dossier, un’azione di monitoraggio dell’edificio rientrante già ora nel Maam (museo a cielo aperto dell’architettura moderna di Ivrea) al fine di scongiurare utilizzi inidonei ed il progressivo degrado che pare già abbondantemente in atto. Ci vedete aspetti scandalosi? Oltraggiosi? Non è invece più che  plausibile che un Sindaco responsabile, una Amministrazione attenta, si attivino a tutela di una porzione del territorio cittadino, di un bene su quale, per loro stessa iniziativa, stanno investendo copiose risorse pubbliche? Tanto più che analoga situazione, intendo dire di abbandono e degrado, a Ivrea si propone anche per un altro edificio di rilevante valenza architettonica che è quello dell’ex Centro La Serra, incomprensibilmente escluso dal Dossier Unesco, ed oggi in larga parte in stato di abbandono. Che fine stanno facendo il Centro Congressi e l’Auditorium? A parte il fatto che è proprio il compito di un consigliere comunale, ma sono persino orgoglioso di avere portato per qualche istante l’attenzione dell’Esecutivo del Sindaco Della Pepa, due esempi, tra i tanti, della loro cattiva amministrazione. Quel tipo di amministrazione che, per creare e conservare il consenso elettorale, non si scompone quando si tratta, come in questi due casi, di agevolarne una commercializzazione senza regole, ma non riesce a vedere ad un palmo del proprio naso il sorgere di problemi che poi determinano situazioni ingestibili e controproducenti, sia per il pubblico che per il privato. Chissà che prima o poi i Cittadini di Ivrea lo capiscano.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori