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CHIVASSO. Discarica, Ponchia chiede i danni a Ciuffreda

CHIVASSO. Discarica, Ponchia chiede i danni a Ciuffreda

I relatori della serata

Giovedì sera in sala consiliare le associazioni ambientaliste hanno incontrato i cittadini di Montanaro e di Chivasso per aggiornarli sull’iter del progetto Wastend e per raccogliere adesioni alla “class action” per il risarcimento dei danni provocati dalle discariche. Oltre a Michele Racco di Restiamo Sani e a Paolo Zandarin di Terrasana, al tavolo dei relatori sedevano due segretari di circolo di Legambiente: Omar Brotto, del Circolo di Chivasso, e Danilo Brotto del Circolo “Pasquale Cavaliere” di Caluso. Due circoli confinanti: il primo comprende Montanaro, il secondo Foglizzo. La presenza dei due dirigenti di Legambiente ribadiva l’unità nella lotta contro Wastend con gli altri comitati e associazioni. E’ stata data lettura del comunicato congiunto sulla multa che il Comune ha comminato a Legambiente, di cui riferiamo in un altro articolo. Omar Brotto ha confermato le preoccupazioni del suo circolo. Ne indichiamo solo una: il progettato impianto di riciclo occuperà 80.000 metri quadri di terreno vergine e deporrà i resti della lavorazione nella nuova discarica fino all’esaurimento della volumetria autorizzata. E dopo? L’impianto cesserà di funzionare dopo avere occupato suolo non edificato per soli dieci anni? Oppure avrà bisogno di una nuova discarica, di un ampliamento di quelle esistenti? In proposito Paolo Zandarin ha ricordato quanto precisato dal dottor Edoardo Guerrini di Città Metropolitana ai dirigenti di SMC nella conferenza dei servizi del 4 novembre: non stiamo respingendo la vostra richiesta di realizzare una nuova discarica. Vi stiamo solo spiegando perché non potete farla sopra una esistente. Potete farla a lato o dove volete. E Zandarin ha messo in guardia il pubblico: al confine delle discariche ci sono 12 giornate di terreno agricolo che i proprietari potrebbero vendere ad un prezzo vantaggiosissimo a SMC. Il portavoce di Terrasana ha infine elencato le ragioni a sostegno della causa collettiva per risarcimento danni. Ad esempio, tre settimane dopo l’incendio dell’ottobre 2014 un coltivatore la cui azienda è vicina alle discariche ha fatto eseguire a proprie spese un’analisi del terreno: è stata rilevata una quantità di bario, cromo, zinco superiore di venti volte il consentito. Un altro imprenditore agricolo, di frazione Mosche, ha annunciato che chiederà i danni arrecati alla propria azienda. Un abitante dei Pogliani è già in attesa della prima udienza. L’ingegner Giovanni Ponchia, sindaco di Montanaro, ha manifestato l’intenzione di chiedere al Comune di Chivasso di rivedere l’accordo firmato qualche anno fa dal suo predecessore Marco Frola e da Andrea Fluttero. Dopo che la Provincia del 2008 autorizzò un ampliamento della discarica “Chivasso 3”, i due sindaci ottennero da SMC il pagamento di una cifra “compensatoria”. Solo che Chivasso ricevette 4 milioni di euro, Montanaro solo 70 mila euro. Una sproporzione ingiustificata, ha sempre pensato Ponchia. Ora il sindaco ha in mano una carta importante da far valere nella trattativa con Chivasso: un mese fa, nella citata conferenza dei servizi, un tecnico di Città Metropolitana ha dichiarato che, in base agli studi eseguiti, le molestie olfattive potrebbero giungere fino al centro di Montanaro. La compensazione di 4.070.000 euro deve per conseguenza, secondo Ponchia, venire ripartita più equamente fra i due Comuni: Chivasso deve versare una parte della cifra incassata a Montanaro. Se Chivasso rifiuterà, Ponchia non esclude, a condizione di avere il consenso del Consiglio comunale, di affidarsi ad un legale. Come al solito, dei consiglieri comunali di Chivasso era presente solo Marco Marocco del Movimento 5 Stelle. Di Montanaro, oltre al sindaco, ha partecipato il consigliere di minoranza Piersilvano Ferro.
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