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FORNO. L'acqua va bollita.

FORNO. L'acqua va bollita.
Era stata emessa il mese scorso a Forno l'ordine di bollire l'acqua destinata ad uso umano. Per precisione, l'ordinanza firmata dal sindaco Giuseppe Boggia è stata emessa il 9 ottobre e ad oggi non è ancora stata pervenuta nessuna revoca. Il provvedimento amministrativo si fonda sulle analisi di campioni di acqua potabile della rete dell'acquedotto comunale. Il dipartimento dell' Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Piemonte, l'ARPA, ha effettuato delle perizie di analisi e il campione ha registrato un indice di inquinamento superiore a quanto previsto dalla normativa in materia. La normativa a cui si fa riferimento è quella che permette l'attuazione di una direttiva europea relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano, il D. Lgs 31/2001. L'articolo 2 della legge, definisce con precisione che cosa si intende quando si parla di "acque destinate al consumo umano". In pratica sono tutte quelle acque destinate ad uso potabile, quindi per esempio quelle ad uso domestico che utilizziamo per la preparazione di cibi e bevande. Ma sono anche le acque utilizzate dalle imprese alimentari per trattare, conservare i prodotti destinati al mercato. E sono incluse tra queste le acque che escono dai nostri rubinetti, quelle distribuite dal gestore del servizio idrico integrato e dall'autorità d'ambito. L'ordinanza fa riferimento alle norme in materia ambientale che rientrano nelle competenze degli enti locali, in particolare nelle attribuzioni del sindaco. Lo stesso provvedimento era stato varato a settembre per le acque delle condotte consorziali di una frazione di Forno, Frazione Vignetti. Da parte dell'Arpa e dell'Asl di Ivrea era poi pervenuta una nota in cui si stabiliva che non vi era una presenza batteriologica.
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