Proprio nei giorni in cui il Comune di Chivasso è impegnato con “Puliamo il Mondo”, iniziativa promossa in collaborazione con Legambiente per ramazzare strade e piazze della città e dare un segnale all’educazione “ambientale”, è scoppiato un caso di cui sentiremo a lungo parlare nelle prossime settimane. Parliamo della situazione in cui versa l’ex Consorzio Agrario di via Isonzo, a due passi due da luoghi cosiddetti sensibili come l’ex distretto sanitario di via Marconi, il comprensorio scolastico dell’Europa Unita, una palestra, la sede legale dell’Asl, tutta una serie di attività come negozi, bar, ristoranti, frequentatissimi dai chivassesi. L’ex Consorzio è oggi proprietà di un’immobiliare che, crisi del mattone permettendo, lì dovrebbe realizzare un complesso residenziale per cui l’allora amministrazione Matola aveva già anche approvato il relativo Pec. Ad oggi, però, è tutto fermo e così capita che quello che un tempo era uno dei simboli della produttività di questa città, sia diventato un monumento al degrado e all’abbandono. Il problema però non sta tanto nelle erbacce e nel decadimento della struttura, quanto nella massiccia presenza di amianto: c’è infatti un tetto, che corre praticamente tutto intorno all’edificio, realizzato con lastre di eternit contenenti la pericolosa fibra killer. Lo si vede ad occhio nudo, anche a parecchi metri di distanza. “C’è l’amianto all’ex Consorzio Agrario di Chivasso”: è la segnalazione che i residenti di via Isonzo, a inizio settembre, hanno fatto, con una raccolta firme, all’Urp. La risposta degli uffici, però, è stata preoccupante: per la bonifica si dovranno aspettare non meno di sei mesi. E’ un po’ questo il senso della lettera che da Palazzo Santa Chiara, a firma dell’ingegner Francesco Lisa, dirigente dell’area Lavori Pubblici e Ambiente, è arrivata ai firmatari della petizione. “[...] E’ già stato dato il via al procedimento amministrativo, tendente ad accertare la natura e lo stato di conservazione delle coperture dei manufatti, presumibilmente in cemento amianto, insistenti sul complesso dell’ex consorzio agrario in via Isonzo [...] - scrive Lisa -. Il Comune di Chivasso sarà coadiuvato, per quanto riguarda le analisi di laboratorio e le analisi della stima del rischio, da enti istituzionali quali Arpa Piemonte e Asl To 4”. Per l’ordinanza di bonifica ci vorrà però un po’. Un po’, troppo... “[...] Si rammenta che le tempistiche per la conclusione del procedimento appena menzionato sono dipendenti da molteplici fattori - conclude Lisa -, non ultimo in grado di collaborazione ella proprietà, e il carico di lavoro di Asl e Arpa, e che difficilmente si concludono in meno di sei mesi”.
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