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26 Settembre 2015 - 12:19
Mc 9, 38-48 Credenti tolleranti
Gesù ammonisce i discepoli a non diventare motivo di scandalo per il prossimo, a non essere di ostacolo al rapporto con Dio, rendendolo difficile e faticoso.
L’allusione allo scandalo che i discepoli daranno durante la passione del Signore è evidente.
E qui si evince come sia lo stesso Signore motivo di turbamento delle coscienze, soprattutto delle persone legate a tradizioni religiose consolidate. Perchè rilevare il Dio vicino all’umanità interna è qualcosa di inaccettabile per le coscienze religiose in quanto sono costrette a rivedere la propria fede sicura e a capovolgerla nel segno del Dio di Gesù Cristo.
Allora l’invito alla tolleranza è quanto mai opportuno. Siamo cristiani, ma siamo Chiesa tra le altre Chiese sorelle.
E poichè Chiesa e Regno di Dio non combaciano, dobbiamo a maggior ragione essere tolleranti verso chi magari non credente, compie il bene. Infatti la qualità della nostra fede non si misura semplicemente per le pratiche religiose ma è anche l’imitazione di Cristo nel praticare la giustizia, l’accoglienza, la fraternità, la fedeltà, il perdono, la pace...
pace e bene
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