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SPARONE. Sindaco e vicesindaco ai ferri corti

SPARONE. Sindaco e vicesindaco ai ferri corti

Anna Bonino

Tira aria di burrasca all’interno dell’amministrazione di Sparone: sindaco e vicesindaco si sono scontrate piuttosto duramente nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi mercoledì scorso, ed il dissidio ha tutta l’aria di non essere facilmente ricomponibile. Sebbene il contrasto riguardasse  un tema specifico – quello controverso della centralina idroelettrica da realizzare nella parte alta del paese, lungo la strada per Ribordone -  la discussione si è andata via via inasprendo fino allo scontro personale: l’impressione è che si possa essere arrivati ad un punto di non ritorno. Se tra Anna Bonino e la sua vice Laura Nugai ci fossero altre divergenze preesistenti non lo sappiamo ma appare facile ipotizzare a breve delle sorprese. Detto questo, non sembrano invece esserci rischi per la tenuta della maggioranza: le preoccupazioni  della Nugai su quest’opera (che avrà un peso rilevante per il territorio sparonese e per la sua popolazione) non sono state condivise dagli altri membri del consiglio. I suoi colleghi di schieramento sono infatti apparsi indifferenti o addirittura annoiati mentre il capogruppo dell’opposizione Giovanni Meaglia si è schierato nettamente con il sindaco.  

Favorevoli alla convenzione

  Il  sindaco ha di fatto accusato la sua vice di aver fatto spendere al Comune 4.400 euro per la perizia aggiuntiva. “Se c’erano dubbi sulla sicurezza – ha detto – quei soldi sono stati ben spesi ma si è trattato di un incarico superfluo alla luce delle molte documentazioni tecniche preesistenti, che avevano escluso pericoli. Se fosse il contrario, bisognerebbe radiali tutti dall’Albo!” ed ha aggiunto una stoccata personale: “ Tu sei geometra ma gli ingegneri ne sanno più di te!”. L’ha quindi accusata di non essere stata propositiva: “Un assessore non deve solo esprimere critiche ma fare proposte”. A sua volta il capogruppo di opposizione Meaglia  - che era vicesindaco quando i progetti legati all’MVO vennero elaborati – ha espresso un’unica critica di tipo procedurale rispetto alla convocazione d’urgenza, accettando però le spiegazioni del sindaco. Sulla sostanza si è dichiarato pienamente d’accordo con la maggioranza: “E’ chiaro che voteremo a favore perché crediamo in questa cosa. Si è tergiversato anche troppo: bisognava fare di più per tacitare le voci e le polemiche”. Ha poi aggiunto: “Si dirà che siamo pappa e ciccia ma di quello che pensa la gente di Sparone non me ne frega nulla. In quindici anni di amministrazione ho imparato che la maggior parte degli sparonesi pensa quello che gli fa comodo. So di essere nel giusto”. Ed ha attribuito la responsabilità delle recenti polemiche ad “una ditta che non ha visto approvare il suo progetto dalla Provincia ed ha scatenato un putiferio”. Più diplomaticamente il sindaco ha precisato: “M’importa di quello che pensa la gente, non di quelli che mandano lettere anonime. Ne è circolata una, scritta da sedici “sparonesi onesti”: gli altri allora sono disonesti? Voglio che si ponga la parola <fine> a questa vicenda: non ne posso più. Ho la coscienza a posto: ci credo e penso che sia giusto così”. Il voto finale ha quindi visto il Sì dell’intero consiglio, esclusa la Nugai, che ha espresso voto contrario. Era invece uscito dall’aula subito dopo l’inizio della seduta il consigliere di minoranza Davide Munari perché legato da rapporti di parentela con un consigliere di amministrazione della RVO.    

Le contestazioni di Nugai

    Laura Nugai non è contraria al nuovo impianto, anzi – ha precisato nella sua Dichiarazione di Voto – “sono decisamente favorevole: l’energia idroelettrica è pulita ed i suo sfruttamento si coniuga con  l’attenzione all’ecologia ed alla biodiversità”. Cosa contesta allora? Ritiene che la convenzione stipulata con la RVO sia svantaggiosa per il Comune e conseguentemente per i suoi concittadini. Innanzitutto  “Il Comune autorizza fin d’ora la MVO a modificare le opere idrauliche. Non posso accettare che opere pubbliche, costruite con fondi pubblici per la tutela della collettività, vengano modificate liberamente per interessi privati”. Inoltre “non si vincola la RVO alla compartecipazione nelle spese della gestione, conservazione, manutenzione straordinaria dei manufatti ed opere idrauliche, ad esempio lo Scolmatore Rio Bose” e “Non è previsto che, in caso di potenziamento della  produzione, le compensazioni  a favore del Comune debbano essere ridefinite”. “Sono consapevole – ha dichiarato la Nugai - che la legge del 2010 esclude benefici monetari per i Comuni (prima compresi fra il 5 ed il 10%) ma si potrebbe percepire un canone per l’occupazione del Suolo Pubblico e l‘uso dei sottoservizi”. Ha  citato le convenzioni ben più favorevoli ottenute da altri Comuni (Castelnuovo Nigra, Cintano, Ingria), ricordando: “Con fatica ho suggerito nei mesi scorsi proposte alternative, che si avvicinassero a quanto riconosciuto a tali Comuni, ma non sono  state condivise”. Ritiene che nemmeno la mini-centralina sul rioVasario sia una compensazione sufficiente in quanto “vanno comunque decurtati i costi di manutenzione della turbina e quelli di gestione dell’impianto, che non sono stati quantificati”. Laura Nugai si è detta “fiera di aver manifestato preoccupazioni che il Servizio Difesa del Suolo della Città Metropolitana ha accolto, richiedendo delle integrazioni alla RVO”. Tali preoccupazioni  riguardavano “la stabilità del piano stradale nella strada nuova di Sommavilla e la stabilità dei versanti”.  

Consiglio burrascoso

La centralina idroelettrica di Sparone, così come tutto quanto è collegato in qualche modo alla destinazione dell’area un tempo occupata dalla Manifattura Valle Orco, fa discutere e crea contrasti, in paese ed all’interno del consiglio comunale. Ne è una prova lampante la seduta tenutasi mercoledì 16 settembre, che aveva un solo punto all’ordine del giorno ma che è durata due ore. Ne è prova anche il fatto che tre file di sedie su quattro – tra quelle riservate al pubblico – erano occupate, sebbene la seduta fosse stata convocata d’urgenza solo il giorno precedente. Non si doveva deliberare sulla costruzione della centralina (decisione già presa e che non compete al Comune – come ha sottolineato il sindaco Anna Bonino) ma sulla Convenzione per le Opere Compensative da stipulare con la ditta che la costruirà e la gestirà. La bozza di questa convenzione era stata deliberata dalla giunta comunale lo scorso 7 luglio e presentata due giorni dopo alla Conferenza dei Servizi; il verbale relativo era pervenuto al Comune il 18 agosto (in pieno periodo di ferie) con conseguente necessità di convocare un consiglio entro i trenta giorni successivi per approvare la Convenzione nella sua stesura definitiva ed evitare che il diritto alle compensazioni decadesse. Tuttavia, date le preoccupazioni “evidenziate in più occasioni dal vicesindaco su presunte criticità astrattamente idonee a destare preoccupazioni sul fronte della sicurezza e dell’incolumità pubblica” il 27 agosto la giunta aveva deciso di affidare l’incarico per uno studio supplementare allo Studio di Ingegneria “ARCHINGEO” di Lanzo “pur avendo già acquisito pareri nella sostanza confortanti (Settore Tecnico Regionale, Ufficio Tecnico Comunale, Ingegner Cola”.  La vicesindaco Nugai non era presente a quella riunione della giunta per cui la delibera d’incarico veniva approvata con i voti del sindaco e dell’assessore Daniele Revello. La relazione dello Studio “ARCHINGEO”, pervenuta l’11 settembre scorso, conferma i pareri precedenti e quindi – ha dichiarato il sindaco “parrebbe dirimere definitivamente le perplessità evidenziate”.  

Centralina idroelettrica e parco funzionale

La centralina sul Torrente Ribordone rientra in un “pacchetto” di iniziative presentate solennemente nella primavera 2011 dall’allora amministrazione Bonino-Meaglia e legate alla bonifica e successiva riqualificazione dell’area in passato occupata dalla M.V.O. (“Manifattura Valle Orco”, più nota come “Olivetti di Sparone”). Il complesso era stato acquistato dalla società RVO di Pinerolo che l’avrebbe trasformato in un “Parco Polifunzionale” con uffici, negozi, esposizioni artigianali ed industriali, sala conferenze, ambulatorio medico. Collegati a questa trasformazione erano poi previsti una quantità di impianti per la produzione di energie rinnovabili: una centrale idroelettrica, una geotermica, una fotovoltaica, una eolica ed una a biomasse. Per la centralina idroelettrica erano stati in realtà presentati tre progetti, da parte di altrettante società, e tutti erano stati considerati ammissibili. Dopo il lungo iter procedurale previsto per legge, comprendente anche varie riunioni della “Conferenza dei Servizi”, il 14 marzo 2014 la Provincia di Torino aveva infine deliberato in favore della RVO s.r.l.. Abolite le province, la competenza in materia è ora passata all’ente che ha sostituito quella di Torino, la cosiddetta “Città Metropolitana”.   Il progetto vincitore Il progetto vincitore prevede la “riattivazione e l’ampliamento della derivazione d’acqua dell’ex-Fucina Panieri, con la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico ad acqua fluente dal Torrente Ribordone, con punto di presa dal canale di restituzione della centrale ENEL di Sparone e presa ausiliaria nei pressi dell’abitato della località Russa”. Nel funzionamento dell’impianto saranno coinvolti “il canale di derivazione a cielo aperto, utilizzante le acque turbinate dall’impianto esistente di Enel Green Power;  il fabbricato dell’ex-Fucina Panieri utilizzato come vasca di carico; la traversa ed il relativo canale di derivazione sul Torrente Ribordone (in Località Russa); una porzione dell’ex-stabiimento MVO nel quale sarà installato il locale centrale; il canale interrato esistente “Scolmatore del Rio Bose”, utilizzato in parte per lo scarico delle acque turbinate”. La producibilità media annuale sarà di 3.900.000 Kw/h. Nella convenzione per la realizzazione delle Opere Compensative, approvata dal consiglio comunale del 16 settembre - ha spiegato il sindaco Bonino – “abbiamo introdotto il divieto di cessione dell’impianto fino al completamento delle opere previste. Come opere compensative (che non riguardano il ripristino di tutto ciò che viene demolito durante i lavori: quello è un atto dovuto) sono previste piantumazioni di alberi, un incubatoio per le trote, la cessione al Comune di parti del fabbricato dell’ex MVO per sistemarvi l’ambulatorio medico e la sala conferenze; la ricostruzione della passerella in Località Russa. Soprattutto, però, verrà realizzato e ceduto al Comune un micro-impianto idroelettrico sul Rio Vasario, in Località Ceresetta.
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