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CHIVASSO. Tutto pronto per la prima di Firmamento Nerostellato

CHIVASSO. Tutto pronto per la prima di Firmamento Nerostellato

La locandina di Firmamento Nerostellato

Segnatevi la data. Giovedì 10 settembre, Cineporto di via Cagliari 42 a Torino: in serata si abbasseranno le luci e partirà il proiettore per la prima di “Firmamento nerostellato - Notes of passion”. L’ultima fatica cinematografica del regista chivassese Loris Fiore, 49 anni, in arte Victor Vegan, racconta, attraverso una vicenda familiare, due pietre miliari della storia italiana del secolo scorso. Nel film si intrecciano infatti le vicende del Trio Lescano, uno dei più noti gruppi vocali italiani a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, e del Grande Torino, oltre che del Casale, nella prima metà del Novecento tra le migliori squadre di calcio del nostro Paese. Il trade d’union è la vicenda familiare del regista: nel film si racconta la storia del nonno, Angelo Fiore, un grande e promettente calciatore che giocò per il suo amato Casale, prima di legarsi anche al Torino... Con questo film Victor Vegan vuole proprio riportare agli onori che gli spettano la memoria del nonno ma anche un’altra personalità piemontese caduta nell’oblio delle nuove generazioni. La chivassese Maria Bria, che compare solo nei contenuti extra del film, era infatti una delle voci della prima formazione del Trio Lescano: oggi vive a Chivasso e pochi ne conoscono la notorietà che ebbe a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Nel cast del film ci sono altri due chivassesi doc. Uno è Lorenzo Guida, cantante e attore di successo, e l’altro Remo Iannacone, sportivo molto apprezzato, allenatore di pallavolo e oggi alla sua prima esperienza come attore. Oltre all’anteprima del 10 settembre, “Firmamento Nerostellato” verrà proposto ad alcuni festival cinematografici, a cui verrà presentato nelle edizioni dvd e blu-ray. “Mi aspetto che il film possa avere il successo che merita - spiega Victor Vegan -. Personalmente, sto già lavorando al prossimo, per cui ho già ottenuto il patrocinio della Film Commission di Torino. Si chiamerà Jerusalem. Per ora, non posso aggiungere altro...”.
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