La prima, il 2 settembre del 1945 venne battezzata “Grande Scampagnata de L’Unità” e l’idea di una festa legata al giornale di partito venne dagli esuli comunisti che l’anno prima avevano partecipato a Parigi alla festa de L'Humanité, il giornale del Partito Comunista Francese. A guerra appena terminata, nei comuni di Mariano Comense e Lentate sul Seveso, intervennero i più importanti esponenti del partito di allora, Giorgio Amendola, Emilio Sereni, Cino Moscatelli, Giancarlo Pajetta e Luigi Longo. Dalla “scampagnata” al “festival dell’Unità fino al 2007, ininterrottamente e per più di 60 anni. Poi, quando a mangiar costine e salsicciotti, di comunisti non se ne sono più visti, e la nuova borghesia, sedicente progressista ma con la puzza sotto il naso, d’esser definita comunista proprio non ne voleva sapere, s’è cominciato a chiamarla “Festa Democratica”. Così fino al 2014, quando, su proposta del segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi, soprannominato “il bulletto” da Il Fatto quotidiano, si è sancito il ritorno alla tradizionale denominazione di Festa de l'Unità, quasi a voler ipotecare l’unico collegamento rimasto con la storia e il proprio passato. In alcuni comuni italiani, specie nel centro Italia, è una tradizione imprescindibile. Dalle nostre parti lo è un po’ meno, ma c’è a Settimo Torinese e pure sotto le rosse torri (che se sono rosse un motivo ci sarà), dove nei giorni immediatamente precedenti all’apertura dei padiglioni è sembrato quasi di rivivere alcune scene tratte da un vecchio, ma neanche poi tanto, famoso film di Alessandro Benvenuti “Zitti e mosca”. Ed è la storia di un piccolo paese in Toscana dove si attende con fremito la Festa nel periodo immediatamente successivo alla svolta della Bolognina nel 1991, tra anziani sostenitori della vecchia linea e giovani privi di qualsiasi velleità ideologica, che agiscono secondo la logica, allora in voga, dello "Zitto e balla". Solo che a Ivrea, a questo giro di valzer, a ballare sono i vecchi, quelli che erano privi di qualsiasi velleità ideologica allora, a loro volta scalzati dalla nuova e più cosciente gioventù renziana, audace e con il coltello tra i denti, avatar consapevoli del proprio leader, anche perchè da perdere non hanno nulla. La domanda delle domande, quella che non ci sta facendo dormire la notte è: riusciranno i comunisti eporediesi a far festa tutti insieme, mettendosi d’accordo su chi deve fare cuocere i salsicciotti e chi dovrà servire ai tavoli? Una cosa del tipo, Carlo Della Pepa alla marmitta degli agnolotti, Elisabetta Ballurio (senza versar lacrime) alle cipolle, alle carote e all’insalatina (occhio al coltello), Fabrizio Dulla ai tavoli, Alberta Pasquero alla macchinetta del caffè e Maurizio Perinetti alla cassa? Ci riusciranno o ricominceranno a litigare tra le altre cose sulla sapidità della pastasciutta, sul costo del plateatico, sui posti auto occupati da tendoni e bancarelle o, peggio, sui controlli sanitari per assicurare agli avventori menù “zero salmonella” per tutti...? E poi anora... Ma se davvero bastasse una festa dell’Unità per appianare crisi politiche e spaccature interne, così come da più parti si è letto e si spera, perchè non pensare ad organizzare tour gastronomici e full immersion di polpette e patatine tutte le volte che la maggioranza scricchiola in consiglio. Basterebbe la parola. “Non sei d’accordo con questa delibera... Fermiamoci un attimo e andiamo a mangiare un hamburgher...”. Sì che si può fare. Da “Zitto e balla” a “Zitto e mangia...”. Storie dell’altro mondo se solo esistesse quell’altro mondo. Storie di una città vissuta a pane ben condito dai soldi dell’Olivetti. Storia di una popolazione che pur non nascondendo la voglia di cambiamento, continua a farsi governare dalla stesa classe politica, dal dopoguerra in avanti. Senza soluzione di continuità con Luigi Barisone (Pci), Roberto Fogu (Psi), e poi Alberto Stratta (Psi), Giovanni Maggia (centrosinistra), Fiorenzo Grijuela (Ulivo) e infine con Della Pepa. Per certi versi schiva, sicuramente poco incline ad un’apertura verso l’esterno, di certo molto radicata in un fittissimo grovglio di interessi, amicizie e scatole cinesi. Ma... Ma non era mai capitato prima d’ora che partisse proprio dall’interno una richiesta di cambiamento, così forte e tutta in piazza e sui social network. E’ successo con il CIC, con l’amianto nelle scuole e con la richiesta di dimissioni del vicesindaco Enrico Capirone. Talmente inusuale lo schiaffo da non riuscire a gestirlo. Si sono incontrati... Ne hanno parlato... Ma niente. Da Capirone, a Perinetti, fino a Della Pepa, non ne è venuta fuori una soluzione che sia una, salvo l’annuncio di improbabili dimissioni anzitempo del primo cittadino, per poi ritornare alle elezioni senza i “rompiscatole” appresso e con la certezza in tasca di poter fare affidamente sul simbolo del Pd... Ci si chiede e lo si sarebbe dovuto fare magari in un bel confronto alla festa se una classe politica di questo livello, così tanto approssimativa e poco incline al confronto sui temi caldi della città, può davvero pensare di poter sopravvivere ancora qualche mese... Magari sì. Arriva Serracchiani venerdì e zac, mette a posto e in riga tutte le anime del partito... Altro che scampagnata! Il programmaGiovedì 3 settembre apertura alle 18. Alle 21 Maurizio Torchio presenta "Cattivi", romanzo che entra nei riti, nei codici e nei meandri più segreti e scabrosi della detenzione in Italia. Interverranno: Anna Rossomando (Deputata Pd, Commissione Parlamentare Giustizia), Armando Michelizza (Garante Libertà dei Detenuti della Città di Ivrea), Perla Allegri (Osservatrice Antigone Piemonte). Venerdì 4 settembre alle 18.30 Alberto Probo presenta il suo romanzo d’esordio "Il vento addosso"). Alberto Probo, già Assessore Comunale a Caluso per due mandati. Nella sua vita si mescolano in parti uguali la passione politica, l’amore per la cucina, le onde del surf. E' una spy story a tinte noir, un tuffo nella lotta al perverso legame tra ecomafie e speculazione edilizia. Alle 21 "L'Europa e il canale di Sicilia: oltre l'emergenza" con Khalid Chaouki (Depudato Pd, Commissione Esteri e membro dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo), Ilda Curti (Assessore alle Politiche Multiculturali Comune di Torino) e Abdullahi Ahmed (Nasce a Mogadiscio nel 1988, attraversa i deserti africani, affronta i rischi del viaggio attraverso il canale, sbarca a Lampedusa, supera le difficoltà per ottenere lo status di rifugiato politico in Italia e ricominciare una nuova vita, approda a Settimo Torinese che nel 2014 gli riconosce la Cittadinanza Onoraria). Sabato 5 settembre alle 18.30 Gian Piero Piretto racconta "La vita privata degli oggetti sovietici. 25 storie da un altro mondo". Il distributore pubblico d'acqua gassata, la contromarca dei cappotti, il mitico profumo femminile Krasnaja Moskva, il bicchiere a faccette, la borsa a rete, la polpetta, il cadavere di Lenin, lo Sputnik ed il pesce secco sono alcuni degli oggetti russo-sovietici protagonisti delle incredibili storie che ascolterete. Semplici cose di uso comune, non cimeli da nostalgici. Ma a cosa servivano, che importanza avevano nella vita dei cittadini sovietici, qual è la loro storia? Piretto insegna Cultura Russa e Metodologia della Cultura Visuale all’Università di Milano. Ha tradotto Checov, Okudava, Popov e Gavrilov; curato guide turistiche di Mosca, Leningrado, San Pietroburgo; e dedicato numerosi saggi alla cultura russa. Alle 22 Guido Catalano show. Domenica 6 settembre alle 18.30 "Addio, living theatre! Ad aprile di quest’anno Judith Malina, la leggendaria attrice e regista che con Julian Beck aveva fondato il Living Theatre, è mancata. Se ne ripercorrereà la vicenda con rari estratti cinematografici messi a disposizione dall’ Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa. Interventi di: Sergio Ariotti (Giornalista e Direttore del Festival delle Colline di Torino), Francesco Bernardelli (Esperto di Arti Visive), Laura Curino (Attrice e nuovo Direttore Artistico del Teatro Giacosa di Ivrea) Sergio Toffetti (Direttore Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa) e Alfredo Tradardi (già Assessore alla Cultura della Città di Ivrea) Alle 21 l'attrice e cantante Melania Giglio interpreta "Terra di confine", scritto e diretto da Daniele Salvo su testi tratti da “Contro il Fanatismo” e “Viaggio in terra di Israele e Palestina” di Amos Oz. Lunedì 7 settembre alle 10,30 "Il servizio civile che vogliamo" con Luigi Bobba (Deputato Pd, Sottosegretario con delega al S.C.N.), Augusto Ferrari (Assessore alle Politiche Sociali Regione Piemonte), Francesca Bonomo (Deputata Pd, Delegata Nazionale Pd per il Servizio Civile), Umberto Forno (Presidente Tavolo Enti Servizio Civile Piemonte), Gabriella Calosso (Responsabile per il Servizio Civile Confcooperative Torino), Maria Elena Seidenari (Rappresentante Delegazione Piemonte dei Volontari di S.C.N.). Alle 21 Giorgio Merlo sul tema "Renzi e la classe dirigente". Chi “seleziona” e soprattutto chi “forma” la futura classe dirigente? Attorno a questa domanda si gioca buona parte del futuro della nostra democrazia e del successo o meno della spinta al rinnovamento della politica imposta dal governo Renzi. Parleranno con l’autore: Rodolfo Buat con l'Assessore di Ivrea Augusto Vino, e Giorgio Merlo, amministratore locale e provinciale di area cattolica e già Parlamentare. Martedì 8 settembre alle 18.30 il Generale degli Alpini Franco Cravarezza racconta "Il battaglione Alpini Piemonte. 1943-1945. La guerra di Liberazione": settant’anni fa ad oggi, nei mesi successivi all’ Armistizio dell’8 settembre, i militari italiani sui vari fronti furono costretti a scegliere: deporre le armi o continuare a combattere. Parleranno con l’autore Gianni Oliva (già Assessore alla Cultura della Regione Piemonte dal 2005 al 2010) e Guido Novaria (Giornalista de La Stampa). Alle 21 Massimo Fini presenta la sua autobiografia "Una vita. Un libro per tutti o per nessuno". Una delle penne più ribelli del giornalismo italiano: acerrimo nemico del pensiero unico, favorevole al comunitarismo, al primitivismo, al paganesimo, all’antimodernismo e alla decrescita. Ha ecceduto con l’alcol e col poker, ha scherzato con l’omosessualità, ha combattuto con la depressione e si è pure schierato con Mullah Omar! Parlerà con lui: Walter Mariotti (già vicedirettore di Panorama). Mercoledì 9 settembre "Ruben e Zagor Camillas" alle 18,30 presentano il loro romanzo "La rivolta dello zuccherificio". Con il loro rock agreste, i loro strumenti giocattolo, le loro barbe e i loro calembour dislessici hanno letteralmente conquistato prima la giuria e poi il pubblico di Italia’s Got Talent. Alle 21 saranno in concerto Durante la serata il ristorante si avvarrà della collaborazione di Ocio, fast food indigeno. Giovedì 10 settembre alle 18 "La serra di mezzo". Ivrea, Biella, Vercelli: tre territori diversi, un solo collegio elettorale? Intervengono Carlo Della Pepa (Sindaco di Ivrea), Marco Cavicchioli (Sindaco di Biella), Maura Forte (Sindaco di Vercelli), Alberto Avetta (Vicesindaco Città Metropolitana di Torino e Sindaco di Cossano C.se), Paolo Furia (Segretario Provinciale Pd Biella) e Andrea Pacella (Segreteria Provinciale Pd Vercelli). Modera Maurizio Perinetti (Coordinatore Pd del Canavese e Chivassese). Alle 21 Iosonouncane in concerto. Venerdì 11 settembre alle 18 Debora Serracchiani (Vicesegretario Nazionale Pd e Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia) risponde alle domande di Paolo Griseri (inviato di La Repubblica). Alle 22 Espresso Atlantico in concerto. Sabato 12 settembre alle 18.30 Lorenzo Licalzi presenta "L'ultima settimana di settembre", racconto esilarante e commovente del viaggio di un nonno e un nipote alla ricerca di se stessi. Ne parla con Gianmario Pilo (Libraio, La Galleria del Libro), Davide Gamba (La Libreria Cossavella). Alle 22 "La paranza del geco". Domenica 13 settembre alle 18 Sergio Chiamparino (Presidente della Regione Piemonte) risponde alle domande di Claudio Cuccurullo (Caporedattore de La Sentinella del Canavese). Alle 19.30 cena in rosso per chiudere la festa.
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