Bianchetta del metauro DOC con i cassoni allo scarpegn
28 Agosto 2015 - 11:22
vino
Sono chiamati anche "cascioni" o più frequentemente "cassoni", una sorta di calzoni fritti o al forno, molto comuni nella cucina delle Marche e della Romagna. Si possono farcire in vari modi: con verza o cavolo rosolati con pancetta, cicoria soffritta con aglio e peperoncino, salsiccia e cipolla, mozzarella e pomodoro, funghi trifolati e altro ancora. In particolare però si usa lo “scarpegn”, nome locale della cicerbita, un’erba dal sapore dolce che si raccoglie nel tardo autunno sino alla fine dell’inverno e che è buonissima saltata in padella insieme ad altre erbette spontanee. Gli ingredienti per 4 persone sono i seguenti: -250 g di scarpegn (o bietole o spinaci) tritati finemente -250 g di farina -100 g di stracchino -25 g di strutto -olio, sale e pepe q.b. Preparazione: fare saltare in padella con una noce di burro, sale e pepe gli scarpegn (o bietole o spinaci). In una ciotola impastare la farina, strutto sciolto e un pizzico di sale, aggiungendo l’acqua necessaria. Stendete la pasta con un mattarello sulla spianatoia infarinata, tirando piuttosto sottile (circa 1 mm) e ricavatene due forme rotonde. Collocate su una parte le erbette ben strizzate e lo stracchino, chiudete sovrapponendo l’altra parte di pasta richiudendo e sigillando bene i bordi. Cuocete in una padella antiaderente con poco olio rosolando per 2-3 minuti per lato o mettendo al forno dopo aver spennellato con un po’ d’olio, per circa 10 minuti a 150 C°, quindi dividete in 4 porzioni. Abbiniamo questo piatto a un bianco Doc delle Marche, il Bianchello del Metauro. Un vino che ha lunga storia e tradizione. Nella valle del Metauro infatti, gli Etruschi si dedicavano alla viticultura, contendendone il primato ai Piceni che la praticavano appena più a sud. Il fiume Metauro, gli Appennini e l’Adriatico ne hanno da sempre caratterizzato l’area di produzione; inoltre queste zone sono particolarmente vocate per l’attività agricola. aIl Bianchello oltre al piatto presentato, si abbina bene con gli antipasti, con le minestre, con il riso, con le carni bianche a tendenza dolce (pollo, coniglio), con molluschi e crostacei, piatti di pesce delicati o di verdure. Si presenta di color giallo paglierino, con profumo delicato, caratteristico e il sapore è secco, fresco, armonico, gradevole.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.