E’ il “trending topic” di questo rientro dalle vacanze dei chivassesi. #ZalandoaChivasso è l’argomento di tendenza in queste giornate di fine agosto. L’annuncio su “La Nuova Periferia” di mercoledì del sindaco Libero Ciuffreda di un interessamento del colosso del fashion e-commerce per l’insediamento di un nuovo centro di distribuzione per il nord Italia, la Svizzera e l’Austria, nell’area ex Lancia è certamente il tema di tendenza tra i chivassesi. Politici e non. Poco importa che l’annuncio di un sopralluogo di una delegazione di dirigenti di Zalando sia successivo a quello, di qualche tempo fa, dell’interesse di Amazon, altro colosso nel settore delle vendite in internet, di cui poi non s’è saputo più nulla. L’idea che possano arrivare nuovi posti di lavoro - si parla di mille, ma non si capisce su quali basi - fa gola certamente all’economia chivassese e anche agli amministratori locali. Ma che Zalando possa effettivamente insediare un polo logistico a Chivasso, nel Pi.Chi., è un’opportunità concreta oppure è solo una boutade, l’ennesima, di questa amministrazione comunale sempre più alla ricerca di uno spot elettorale da vendere in vista delle elezioni amministrative 2017? Che Zalando aprirà un centro di distribuzione in Italia agli inizi del 2016 è cosa nota dalla vigilia di ferragosto. Come conferma anche il “Sole 24 Ore”. L’ex Lancia di Chivasso potrebbe essere un’opportunità, così come un’altra ventina di siti visionati dall’azienda in questo periodo. Dunque come prendere l’annuncio di Ciuffreda? “Personalmente, mi pare come sempre molto inopportuno annunciare sulla stampa queste notizie - commenta Matteo Doria, consigliere comunale del Nuovo Centrodestra -. Dimostra una comprovata incompetenza nel campo delle trattative, fattore che in questi anni ha portato al fallimento di tutte le ipotesi di insediamento, come tristemente noto. Questi personaggi sono purtroppo totalmente a digiuno dei principali fondamenti dei rudimenti delle trattative del business, e pensano di giocare alla politica anche con gli annunci. In questi settori, ‘vendere la pelle dell’orso’ prima di averlo preso vuol dire semplicemente perdere un’altra occasione di creare occupazione in Chivasso. Farebbero meglio a chiedere consiglio a chi ne sa, magari convocando la commissione attività produttive e commercio, di cui sono vice-presidente, ma la loro presunzione ed arroganza glielo impedisce. I cittadini non sono stupidi, per loro sfortuna, e questo l’hanno capito. Sono profondamente dispiaciuto di questa comprovata superficialità: se solo avessero l'umiltà di chiedere potremmo dargli una grossa mano, a partire dalla regola base che negli affari ‘il silenzio è d'oro’...”. Sulla possibilità che Zalando compia un importante investimento in città è intervenuto anche il consigliere Adriano Pasteris del Gruppo Misto: “Abbiamo appreso la notizia dai giornali e, naturalmente, noi tutti consiglieri del centro destra esprimiamo la più fervida speranza affinché tale operazione possa effettivamente andare in porto. D’altronde da sempre ci battiamo per tutelare ed incrementare le attività produttive di Chivasso, cosa che non si può certo dire per tutti gli esponenti della maggioranza. Siamo però molto perplessi circa le modalità comunicative scelte da Ciuffreda, le stesse modalità impiegate per millantare l’arrivo in città di Amazon, una delle più gigantesche bufale propagandistiche messe in scena dai signori dell'aria fritta che ci governano. Ribadiamo oggi ciò che sostenevamo allora: nelle trattative commerciali, soprattutto a questi livelli, la discrezione è fondamentale. Persino il nostro Sindaco lo ha intuito e ce lo ha spiegato con dovizia di particolari, rispondendo ad una nostra interrogazione circa i possibili insediamenti in area Chind. Dunque, se, come sembra, l'insediamento di Zalando non è ancora certo, perché raccontarlo ai giornali in anticipo, correndo il rischio di farlo fallire? Non è bastata la scriteriata gestione del caso Amazon? Insomma siamo di nuovo di fronte a un bivio: se la trattativa non è ancora conclusa, sarebbe stato meglio tacere per evitare di farla fallire o di vendere altro fumo ai chivassesi. Se, viceversa, la trattativa fosse già conclusa, allora non si capisce perché non informare prima il consiglio comunale, espressione democratica di tutta la cittadinanza che, a nostro avviso, dovrebbe avere la priorità, proprio nel rispetto di ciò che rappresenta. Ma mi rendo conto che parlare di rispetto per i consiglieri comunali è chiedere troppo a questa Giunta...”. “Da vent'anni viviamo nella speranza che una grande azienda torni per dare lavoro e intanto le aziende italiane continuano a chiudere per riaprire la produzione all'estero - commenta Marco Marocco, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle -. Continuare ad aspettare e sperare in interventi esterni può essere una buona strategia per ottenere nuovi disoccupati. Chivasso deve puntare sulle piccole realtà imprenditoriali, agricole e manifatturiere e creare sinergie con i Comuni limitrofi”. Insomma, come dire: Ciuffreda, ma non potevi risparmiartela?
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