Nei giorni scorsi dovrebbero essere giunti alla discarica di Torrazza degli autocarri carichi di materiale contenente amianto provenienti dai cantieri dell’Alta Velocità/Alta Capacità del Terzo Valico dei Giovi, fra Piemonte e Liguria. Non sappiamo se i conferimenti continuino. Non si tratta solo di “voci”. Ci basiamo sul “piano di lavoro” redatto il 29 luglio 2015 dalla società “HTR Bonifiche” per conto del COCIV, il consorzio che realizza l’opera. Il piano riguarda la “rimozione materiali contenenti amianto in matrice compatta” dal cantiere “finestra di Cravasco”. Nel mese scorso, durante gli scavi per realizzare una galleria, erano state trovate terre e rocce con una quantità di amianto superiore alla “concentrazione limite di 1.000 mg/kg”. Circa 600 metri cubi pari a 950 tonnellate. Il materiale era stato accantonato momentaneamente nei pressi degli scavi in attesa di venire urgentemente rimosso e smaltito nei siti idonei. Doveva essere trasportato altrove con procedura d’urgenza non solo per consentire la rapida ripresa dei lavori di scavo, ma anche per “eliminare ogni eventuale rischio per la salute del personale” operativo nell’area. Il materiale è contrassegnato dal codice CER “17.05.03 – terre e rocce contenenti sostanze pericolose”. Il trasporto è affidato a Gualdi Alessio Trasporti e Spedizioni, Ge.dt. Srl, Polirecuperi SrL. La destinazione è “Ambienthesis S.p.A. Torrazza Srl”. La scoperta dell’amianto aveva fatto rumore nelle zone dei cantieri del Terzo Valico. Che ci sia amianto in quelle montagne è noto, come c’è in quelle della Valsusa. Però in questo caso era stata accertata una percentuale superiore alla concentrazione limite. Lo aveva annunciato lo stesso Cociv. C’erano state reazioni delle popolazioni e un infuocato consiglio comunale a Campomorone. E una protesta del Siap: il sindacato di polizia chiedeva all’Autorità giudiziaria di sospendere subito le attività che mettono a rischio la salute degli agenti in servizio presso i cantieri e protestava perché essi non erano stati informati del pericolo. Tornando a Torrazza, la discarica è ovviamente autorizzata a ricevere amianto. Però va ricordato che appena pochi mesi fa, in aprile, la società “La Torrazza” ha subito una diffida dalla Città Metropolitana proprio per “irregolarità nella gestione del materiale contenente amianto”. Oltre che lo smarino del Terzo Valico, nel Comune di Torrazza è previsto l’arrivo anche di quello della Valsusa. Il sito destinato ad ospitarlo è la cava TRAMA sulla strada per Rondissone. Nell’aprile 2013 è stato pubblicato su due giornali nazionali l’elenco delle particelle, con relativi proprietari, da espropriare per consentire la realizzazione in zona Borgoregio della bretella ferroviaria di collegamento fra la Torino Milano e la cava di Regione Goretta.
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