TTIP è l'acronimo di Transatlantic Trade and Investment Partnership. Da qualche tempo, in tarda serata o sulle pagine più interne dei giornali, qualcuno ne accenna l'esistenza senza scendere troppo nei dettagli. Strano, visto che è un patto internazionale al pari della Nato. Non a caso viene definito la Nato commerciale. Qualcuno ha iniziato a capire che, quando le parole sono in inglese, la fregatura è dietro l'angolo, ricordiamo il famoso Jobs Act come esempio. In buona sostanza, l'idea di base è quella di creare un blocco commerciale USA-Europa, da anteporre all'alleanza emergente Russia-Cina attraverso questi tre passi: • L'eliminazione dei dazi e barriere non tariffarie fra Stati Uniti e Unione europea. • La semplificazione della compravendita di beni e servizi fra le due aree. • La crescita economica delle due macroaree con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e la diminuzione dei prezzi. Questi tre punti, che letti frettolosamente possono anche sembrare positivi, nascondono il cavallo di Troja. La prima, al lato pratico, farà si che il famoso principio di precauzione adottato dall'Europa venga abbandonato in favore di strumenti più “flessibili”. Se prima un prodotto doveva superare rigidi controlli prima di essere immesso sul mercato, dopo, qualsiasi porcheria arriverà diretta come un treno dal produttore al consumatore. Sarà il “consumatore finale” a dover dimostrare, ad esempio, davanti ai trecento avvocati della Monsanto, in un tribunale della Monsanto che l'OGM mangiato il giorno prima gli ha fatto crescere il sesto dito nella mano destra. Quindi, via libera a OGM, armi (si anche quelle), farmaci non testati e tutto ciò che vi viene in mente. La seconda farà si che le multinazionali americane potranno gestire direttamente il loro Business nei paesi europei, senza appoggiarsi ad intermediari. In termini concreti significa che se ad esempio in una gara per servizi informatici per il comune d'Ivrea, prima partecipava Zia srl, Pino snc, Infomec di Tony & Caserio, ora si aggiungeranno anche Google,HP, IBM,Microsoft. Secondo voi chi vincerà l'appalto? Renzi ne è certo, sarà Tony & Caserio sas. L'ultima frase è vera, ma c'è una svista. La frase corretta è questa: • La crescita economica Americana con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e la diminuzione dei prezzi. A breve la propaganda inzierà a battere sui tamburi dicendo che col il TTIP le PMI avranno a disposizione un nuovo, enorme mercato ai loro piedi. Vaste praterie e metropoli da inondare con il nostro Made in Italy. Io già mi immagino vestito da messicano servire in un Taco Bell! Ora, ovviamente in poche righe non è possibile essere esaustivi, e come ben sapete i miei articoli sono impregnati del mio pensiero. Quindi, il lettore dovrebbe informarsi autonomamente su quanto sopra e farsi una propria opinione. Io sono convinto che il cittadino semplice verrà fregato nuovamente, come sempre, anche perché quando le cose sono buone e giuste si fanno alla luce del sole. Vi racconto ancora questo aneddoto. Qualche settimana fa ho incontrato Tiziana Beghin (europarlamentare M5S), la quale mi ha riferito che è l'unica italiana autorizzata a leggere la forma integrale del trattato. Tutto ciò solo dopo essere entrata in una stanza anecoica, aver lasciato cellulari, occhiali, penne, aver subito una perquisizione e firmato una clausola di “non divulgazione”. A voi l'ardua sentenza, anche se il governo Renzi ha già deciso di firmarlo! Ps: questo tipo di opinioni dopo l'approvazione del trattato, difficilmente le potrete trovare, perché nel pacchetto è previsto un tribunale internazionale atto a punire chi “danneggia il business e l'immagine delle aziende”.
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