Sabato mattina non mi sono neppure preoccupato di conoscere l’esito consigliare sull’unico punto rilevante all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale della sera prima, Venerdi 31 luglio. Tanto ho dato per scontato che sarebbe stata approvata la delibera per la “Alienazione delle quote della società C.I.C. Scrl – Atti Prodromici e conseguenti”. Il Sindaco ha fatto furbescamente leva sulla solidarietà e senso di responsabilità dei Consiglieri, anche su quelli della minoranza che in questa circostanza divenivano fondamentali per sopperire ad eventuali assenze per ferie di componenti della maggioranza. Già, non conosco l’esito perché al Consiglio Comunale non ci sono andato. Non perché ero in qualche ridente località di vacanza, ma per una scelta precisa, magari caratterialmente sofferta ma convinta. Per le motivazioni preannunciate nell’editoriale del 27 luglio non ho ritenuto opportuno partecipare ad una raffazzonata recita sull’ennesima dimostrazione di incapacità e di inefficienza di una Amministrazione, responsabile del progressivo decadimento della Città e della disgregazione di un partito, il PD che monopolizza un territorio solo dopo averne svuotato ogni capacità critica, entrambi imputati di tutte le criticità dello stesso C.I.C.. Ho segnalato ai mezzi di informazione, con le solite inquietanti difficoltà, la mia esigenza di differenziare il comportamento quale rappresentante della LISTA DEI CITTADINI, ma dopo aver visto riportare giudizi di altri consiglieri, ho ritenuto di ricorrere ad un Comunicato Stampa che spero venga riportato almeno per non generare dubbi ed incertezze sulla mia scelta. Quando riprenderà l’attività dopo il periodo di ferie di agosto, mi attiverò per promuovere un incontro delle forze di minoranza per approfondire ed analizzare i comportamenti dell’attuale Esecutivo ed in particolare del Sindaco per determinare e condividere l’atteggiamento da assumere in futuro verso gli stessi. E’ stridente infatti come il Sindaco usi pesi e misure a piacimento nei confronti del Consiglio Comunale. E’ sufficiente dare una sbirciata al sito della Città di Ivrea o a quello della Città Metropolitana di Torino per rendersi conto che stanno concretizzandosi eventi rimarcabili per il futuro della Città di Ivrea e del Territorio Eporediese senza che il Consiglio Comunale ne venga minimamente coinvolto. Di questi giorni è l’avvio dei lavori per il Piano Strategico dell’Eporediesi. Roboanti comunicati annunciano che forze economiche, sociali e istituzionali locali progettano insieme il futuro dell’area. Istituzionali proprio non mi risulta. A malapena abbiamo saputo recentemente che il sindaco ha votato a favore dello Statuto della C.M. solo perché è stato obbligato a parlarne grazie a una Mozione della LISTA DEI CITTADINI. Un po’ poco, caro Sindaco, non crede? Vengono coinvolte nelle scelte per il nostro Territorio strutture esterne come Torino Internazionale/Strategica, costituite Cabine di Regia, Commissioni di Sviluppo Economico Locale senza alcun criterio partecipato e condiviso di composizione e di obiettivi. Il tutto dipenderà, almeno per ora, dal Sindaco della C.M. Piero Fassino che presiede anche l’Associazione Torino Internazionale/Strategica. Siamo sicuri che sia il modo migliore per tutelare gli interessi del nostro Territorio o non c’è il pericolo di andarci a cacciare ancora di più nelle fauci predatrici di Torino? Bhe! Tanto in Consiglio non se ne parla neppure! Guarda caso questa manifesta limitazione di comodo al percorso Partecipativo e Democratico, termini che però continuano ad essere sbandierati in lungo e in largo, è stata interrotta con tutti i crismi dell’urgenza per una seduta di Consiglio dedicata all’assunzione di impegni del Comune di Ivrea, Socio di maggioranza del C.I.C., per l’alienazione delle quote della Società C.I.C. ,con l’immancabile enfasi di chi si batte senza esclusione di colpi per salvare la sorte dei Lavoratori e non rinuncia neppure per decenza alla parte del salvatore della patria. Basta andare a grattare un poco la bella patina di vernice appena stesa per ridare visibilità a questo Ente Pubblico giunto al capolinea del fallimento per capire che il Sindaco questa volta ha avuto tutto l’interesse a convocare il Consiglio e spartire responsabilità che dovrebbero invece restare tutte del suo partito, per inoltrarsi in una confusa ed enigmatica strada che dovrebbe portare alla cessione del C.I.C. ai privati, con il completo fallimento della esperienza pubblica dell’ente, dando per di più al CSI-Piemonte, che del C.I.C. è già socio e debitore, mandato per esperire la procedura di evidenza pubblica. Malgrado risultare aventiniano abbia comportato la difficile scelta di rinunciare a recitare il j’accuse verso i responsabili dell’affondamento del C.I.C., rimango convinto che la minoranza non aveva alcun dovere di collaborazionismo nell’approvazione della delibera per l’alienazione. Mi manca il resoconto di presenti ed assenti, ma nel caso la maggioranza non sia risultata con i numeri in regola per l’approvazione, ritengo sia stato un grave errore quello attuato dai consiglieri di minoranza che hanno votato favorevolmente alla delibera. Di fronte ad un Sindaco tanto arrogante e sicuro di sé c’era una unica risposta plausibile: riconvocati magari il 15 agosto, la tua maggioranza e fatti votare dalla stessa la tua impellente delibera!. Il rispetto della funzione dei Consiglieri deve essere immutevole nel tempo e non opportunistico e discrezionale.
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