Il cartello bianco con la scritta nera piantato lì davanti parla chiaro. “Area vietata al gioco del pallone”. Non siamo nell’affollata piazza e nemmeno in via Torino, bensì nei giardinetti di via Po. Sì, proprio quelli destinati al gioco ed al divertimento dei bambini ma che spesso e volentieri diventano il luogo preferito dai tossicodipendenti per “farsi” una siringa o dei senzatetto per dormire. Si, proprio lì dove la sicurezza- quella vera s’intende- lascia a desiderare, giocare a pallone adesso è un pericolo. Poco importa se generazioni e generazioni di bambini si sono “fatti le ossa” giocando a calcio, a pallavolo ed a “patata bollente” con il sole e con la pioggia, poco importa se lo sport fa bene alla salute e combatte la sedentarietà, se è un ottimo rimedio per i bambini più timidi, se è una delle ormai “rare” attività che si svolgono senza stare “buttati” davanti allo schermo di un computer, l’ordine dell’amministrazione comunale è chiaro. Nemmeno se si tratta dell’unica occasione che certe famiglie hanno per far fare attività sportiva ai figli perché soldi per pagare corsi vari e palestre non ce ne sono, non ci sono sconti. Il pallone ai giardinetti di via Po “non s’ha da usà”. Ma adesso, a fronte di tutto questo, alcune domande al sindaco Libero Ciuffreda ed ai suoi assessori le facciamo noi. Se i bambini non possono giocare ai giardinetti di via Po, che per l’appunto, per definizione, è un parco giochi, dove lo fanno? In mezzo alla strada dove sfrecciano auto e pulman? Nei cortili dei condomini dove anche lì è vietato? In casa? Dove? Prima di porre divieti assurdi e anche inutili- un graffio sul ginocchio ed una pallonata sul viso ce li siamo ricevuti tutti e siamo tutti ancora, e non per miracolo, vivi - non sarebbe meglio pensare prima ai veri pericoli? Portare in sicurezza le aree destinate ai più piccoli risistemando il tappeto morbido mancante in alcuni punti, riparare le parti disassate dei giochi e del legno rotti che rischiano di tagliare i bambini, ad esempio? Non sarebbe più utile far drenare l’acqua delle fontane che ogni anno portano zanzare e calabroni ed altri insetti con il pungiglione? Chissà se invece si è mai pensato di trovare una soluzione per evitare altri ritrovamenti di siringhe sporche o di sistemare il tasto che serve per le telefonate di emergenza… A quanto pare, da Palazzo Santa Chiara, è sufficiente un divieto sul pallone per mettere in sicurezza tutta l’area…
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