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IVREA. Aeg: quando c’era Pescarin...!

IVREA. Aeg: quando c’era Pescarin...!

Pescarin Ivan, ex presidente cda Aeg

  La notizia oramai è di dominio pubblico, lunedì 29 giugno, si è effettuato lo scrutinio dei voti espressi dalle due Assemblee di Ivrea e di Saluggia per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione e del nuovo collegio sindacale della cooperativa AEG. Andrea Ardissone ha vinto! Candidato alla guida della lista Futuro 1901 ha ottenuto 828 voti, il 65%. Sconfitto Ivan Pescarin, 79 anni, Presidente uscente, alla guida dal 2002, con 439 voti e quindi il 35%. Si aggiungono alla conta 20 schede bianche e 7 nulle. Nel cda siederanno i cinque rappresentanti della lista vincitrice, Andrea Ardissone, Natalina Buscaglia, Alessandro Sabolo, Massimo Sosso e Alberto Zambolin, e due della minoranza, Ivan Pescarin ed Antonio Castiello. Fin qui la cronaca nuda e cruda. Da qui in avanti altro non restano che i commenti e non saremo certo noi a schierarci dalla parte di quelli che tirano le pietre a Pescarin inventando una serie di strambalate e fantasiose motivazioni. E c’è chi ha detto che è troppo vecchio. Chi l’ha incolpato per intero del buco Tradecom di 35 milioni. Chi si è spinto anche più in là affibiandogli una serie di nominativi: lo “Zar”, il “Comunista”, “il bolscevita”, il “Vecchietto” e tante altre cose utili a delegittimarlo. Dunque? A morte! A morte! Largo ai giovani... Laddove per giovani - ed è bene sottolinearlo - si intendono anche una serie di personaggi che fanno politica da più di un decennio e basti a tutti citare alcuni dei grandi sostenitori di Ardissone e cioè l’ex vicesindaco Gianni Cimalando, il sindaco Della Pepa e Enrico Gaspare Si spera solo che prima o poi si arrivi a capire che cosa è realmente successo. La domanda è: perchè il Pd, dopo 15 anni di ininterrotto amoreggiamento, gli ha voltato le spalle? Cosa ha spinto 1.300 persone ad andare alle urne, considerando che in passato se ne presentavano a malapena 500? Intanto il nuovo che avanza ha già rotto con la tradizione: niente panissa e fagioli grassi ai soci, com’era tradizione. E già in città c’è chi dice: “ah, quando c’era Pescarin!”.
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