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SALUGGIA. Olivero-Barberis, scontro sul Piano regolatore

SALUGGIA. Olivero-Barberis, scontro sul Piano regolatore

Paola Olivero

La Regione Piemonte ha bocciato o no il nuovo progetto di Piano regolatore di Saluggia? Secondo l’opposizione sì, secondo la maggioranza no. Vediamo perché. Paola Olivero, consigliera comunale di opposizione, attacca l’amministrazione Barberis. “I principali nodi sono la circonvallazione e le nuove edificazioni, in contrasto con i piani territoriali provinciali - commenta Olivero -. Ma soprattutto la legge regionale che limita il consumo di suolo entro limiti percentuali che sono stati ampiamente superati. Da subito, come minoranza, avevamo messo in guardia la maggioranza sulle scelte urbanistiche che giudicavamo spregiudicate, ma siamo stati zittiti in malo modo. In tutti i modi hanno cercato di impedirci di vedere i progetti. Nonostante tutto, siamo stati in grado di produrre 26 pagine di osservazioni tecniche che hanno prodotto il loro effetto, anche se in Consiglio c’è stata tolta la parola”. “Di chi è la responsabilità di questa débacle - domanda -? Lo vedremo, anche se supponiamo che l’assessore all’urbanistica, Libero Farinelli, non stia passando un gran bel momento. Ma a noi per ora preme il fatto che a rimetterci siano i cittadini che per molto tempo ancora dovranno aspettare un nuovo Piano. Quanto costerà e a spese di chi anche questo è da vedere. Inizialmente erano stati stanziati circa 100 mila euro”. Per il primo cittadino Firmino Barberis quella della Regione Piemonte non sarebbe però una bocciatura. “Il 15 giugno scorso è pervenuta al Comune di Saluggia, da parte dell’assessorato all’Urbanistica della Regione Piemonte, la relazione di esame del piano Regolatore di Saluggia - spiega il sindaco -. Ad una prima superficiale lettura sembrerebbe una bocciatura, invece non è così. La Regione semplicemente chiede chiarimenti su aspetti del Piano Regolatore per avere la certezza che le norme tecniche di attuazione e le scelte operate in merito a zonizzazione, viabilità ed incrementi rispettino gli standard della leggi regionali. Quindi niente bocciature, come ingenuamente qualcuno privo di adeguate conoscenze ha sentenziato, ma una semplice richiesta di chiarimenti ed integrazioni. Non mi addentro a confutare le affermazioni di chi ha già scritto il necrologio del Piano Regolatore di Saluggia, ma lo invito a non precipitare giudizi ed astenersi dal parlare di ciò che non sa. In linea di massima le osservazioni mosse sono integrabili con le spiegazioni che andremo a deliberare quanto prima e chiarire i dubbi della Regione Piemonte prima delle ferie estive”. “I nodi principali sono la viabilità e le aree produttive - prosegue Barberis -. E’ noto che Saluggia non dispone di una viabilità sufficiente e tutto il traffico veicolare transita dal centro abitato. Quindi una viabilità alternativa è una priorità. Il tracciato della circonvallazione è stato studiato avendo come obiettivo la massima efficacia, il minor impatto ambientale, il minor consumo di suolo e la certezza di poter dirottare all’esterno del centro abitato il maggior volume di traffico in transito. Inoltre soddisfa i criteri tecnici di legge per le progettazioni. Su questa scelta si sono concentrate le maggiori critiche, ma nessuno, nonostante richieste pressanti, ha proposto alternative. Al contrario, proprio chi è stato il maggior promotore delle critiche con conseguente raccolta di firme, circa 120 su 4200 abitanti, ha disertato la seduta di consiglio quando si è discussa l’approvazione del Piano Regolatore, il 19 luglio 2014. Quale occasione migliore per confutare le scelte e presentare soluzioni migliorative? Quale occasione migliore per confrontarci e decidere le soluzioni ed interventi migliorativi per il nostro paese? Invece niente. Solo chiacchiere su chiacchiere”. “Progettare un Piano Regolatore non è una cosa facile - conclude il sindaco -. In base alle scelte si rischia di far ristagnare oppure promuovere lo sviluppo di un paese. Al tempo stesso si deve seguire una progettualità che non snaturi l’ambiente. Ciò lo si è potuto fare proprio perché le scelte progettuali rispettano l’ambiente senza provocare impatti paesaggistici negativi, definiscono una viabilità razionale, favoriscono il recupero edilizio del centro storico. Inoltre si è proceduto a bonificare il territorio da scelte urbanistiche negative fatte in passato; non a caso non ci sono nuove aree di espansione edilizia residenziale, bensì il recupero di edifici esistenti ed abbandonati sia nel centro storico che nelle immediate vicinanze. Difatti abbiamo cancellato l’area industriale prevista dal Piano Territoriale della Provincia lungo la direttrice Saluggia-Crescentino che prevedeva una superficie di ben cinquanta ettari, in primis per l’ingiustificata quantità di consumo di suolo e l’impossibilità per il Comune di Saluggia di attuarla stante i costi molto elevati delle infrastrutture. Si é optato perciò di individuare una piccola area, da realizzarsi lungo la direttrice Saluggia-S.Antonino, a compensazione delle aree industriali cancellate in precedenza. Tale area è destinata ad ospitare quelle realtà artigianali che ancora resistono in paese. Nei prossimi giorni saranno formulate le risposte, poi dopo l’incontro con i tecnici regionali per presentare i chiarimenti e le risposte si procederà per l’approvazione delle stesse in Consiglio Comunale”.
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