Avete presente il Movi. Sì! Quel locale di proprietà del Comune costruito ai tempi del sindaco Andrea Fluttero con i contributi della Regione Piemonte per far più belle le nostre stazioni. Sì! Bene! Anzi no! Male. La scorsa settimana l’han chiuso per ordine del sindaco. Motivo? Perchè la cooperativa “I Colori della vita” di Alessandria che lo gestiva dal settembre del 2013, prima con Maurizio Pizzasegola (amico del sindaco Libero Ciuffreda) poi con Mara Misiti (che non ha mai frequentato il circolo Paolo Otelli), ha un debito di 20 mila euro e aveva concordato un piano di rientro rimasto lettera morta. S’aggiunge - e non è un’aggiunta di poco conto - che Palazzo Santa Chiara avrebbe sollecitato più volte, ma inutilmente, il titolare Mauro Iero sulla casella di posta certificata.
Mara Misiti
Bravi! Bis! Applausi a scena aperta. Tutto bene? Più o meno, considerando che di fronte ai provvedimenti e ad un bar che negli ultimi mesi aveva cominciato a girare bene, peraltro facendo lavorare un bel po’ di soci volontari, Mauro Iero si è subito precipitato in Comune chiedendo di soprassedere. Anzi no! Ha fatto anche di più. Al diavolo il piano di rateizzazione, si è offerto di pagare subito quei 20 mila euro, euro più euro meno... Niente da fare. Non sono stati neanche ad ascoltarlo. E adesso? Adesso si attende quel che dirà il giudice del Tar a cui la cooperativa sociale si è rivolta, affidandosi all’avvocato Paolo Candida di Tortona. Chiede la sospensione delle ordinanze e sostiene che un’Amministrazione comunale non può togliere un immobile dato in locazione ad un privato con la forza o con lo sgombero per motivi “indifferibili e urgenti”, come peraltro il Comune ha minacciato di fare, addirittura accanendosi con una multa aggiuntiva di 4 mila euro, nell’ultima settimana in cui la cooperativa ha gestito il locale senza più la licenza che lo stesso Comune ha tolto loro... “Abbiamo chiuso - commenta e sospira Mara Misiti -. Ci vogliono eliminare e non riusciamo a capire perchè. Volevamo pagare tutto il debito ma a loro non è importato nulla.?Un peccato. Tra soci volontari e dipendenti eravamo in sette. Avevamo raccolto tanti ragazzi... Tutto inutile”. E che si tratti di accanimento, quasi un’operazione chiurugica, ha un fondo di verità. Il dubbio del Comune, pare di capire, è che la Cooperativa “I Colori della vita” abbia sublocato il Movi a qualcun altro, infischiandosene del divieto espressamente indicato nel contratto. “Il titolare della licenza Mauro Iero qui non c’è mai...” scrive la Polizia Municipale nella sua relazione e tanto può bastare. “Non c’era lui, ma c’ero io e tutti gli altri soci volontari della cooperativa...”, si difende Mara Misiti. Gli ultimi mesi A gennaio comincia l’iter di sospensione dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande. A febbraio il Comune ordina l’immediata sospensione dell’attività di somministrazione. A marzo parte la contestazione sul pagamento degli affitti e ad aprile la comunicazione di avvio delle procedure per la rescissione del contratto di concessione. Una specie di bombardamento e ancora non è stata tirata la bomba atomica, ma arriva pure quella. Nonostante la disponibilità della Cooperativa a pagare tutto il debito, il Comune con una determina stabilisce l’immediata risoluzione del contratto a far data dal 30 maggio. A giugno si passa alle maniere forti con un’ordinanza di sgombero dei locali occupati abusivamente firmata addirittura dal sindaco e le saracinesche si abbassano. Ora ci si chiede se è davvero questo il sindaco di cui ha bisogno una città come la nostra. Un po’ parroco, un po’ sceriffo, un po’ savonarola, un po’ così e così, insomma.
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