E alla fine Legambiente è costretta a chiedere al Comune il rispetto delle “regole”. E’ il colmo per un’amministrazione che incessantemente celebra la trasparenza e la legalità con eventi di ogni sorta pagati coi nostri soldi. In una lettera precedente, del 18 maggio, il circolo guidato da Massimiliano Tantillo aveva chiesto la convocazione urgente della Consulta ambientale. Motivo: l’organismo non viene riunito dal 22 ottobre 2014 e non è più stato aggiornato sull’iter del progetto Wastend. E soprattutto nel frattempo altri dossier importanti sono arrivati sui tavoli di sindaco e assessori senza che la Consulta fosse informata: la conferenza dei servizi su Wastend del 21 gennaio; il progetto di ampliamento della Chivasso 0; la bonifica in corso nell’area discariche. Aggiungiamo due notizie fresche: l’autorizzazione a riprendere l’attività dell’impianto di trattamento dei pneumatici andato a fuoco nell’ottobre scorso, e il procedimento di rinnovo e subentro nell’autorizzazione relativa alla cava di Boschetto. Dal 18 maggio passano dieci giorni e dalla trasparentissima amministrazione non arriva nemmeno un “ricevuto, vi faremo sapere”. Così il 29 maggio Tantillo scrive a Ciuffreda e Corcione una nuova lettera. Firmata oltre che da Legambiente anche da Terrasana e da “In bici a Chivasso”: tre associazioni delle nove che fanno parte dell’organismo. La lettera cita il regolamento: “la Consulta può essere convocata su richiesta di almeno un terzo dei componenti, nel qual caso il Presidente dovrà provvedere entro il termine di 15 giorni alla convocazione”. Alla lettera Tantillo allega un documento dell’ottobre scorso. La sua associazione protestava perché l’amministrazione convocava la Consulta quasi esclusivamente per trattare del progetto Wastend. Ed elencava le tante questioni che non erano mai state affrontate: emergenza eternit, qualità dell’aria, piste ciclabili, nuovo piano regolatore, centrale a olio di palma, Parco Mauriziano; depuratore Arianasso; teleriscaldamento; illuminazione pubblica e risparmio energetico... La richiesta di Legambiente cadde nel vuoto. Non solo il Comune non ha riunito la Consulta per trattare questi temi, ma ha smesso di convocarla. Da novembre la Consulta è defunta e intanto cresce la pila dei dossier: la lista di Legambiente dovrebbe venire aggiornata con gli altri quattro o cinque temi menzionati all’inizio. L’ultimo riguarda la cava di Boschetto. L’ennesima autorizzazione a cavare è scaduta a fine aprile. La domanda di subentro è stata presentata dalla ditta Allara in marzo. Naturalmente, nessuna informazione è giunta a Legambiente e alle altre associazioni. Ora si apprende dal sito del Comune che il 14 maggio si è svolta una conferenza dei servizi. Ma si capisce ben poco, perché la documentazione è incompleta. Manca il progetto presentato dalla ditta, per cui non sappiamo nemmeno per quanto tempo Allara chieda il rinnovo dell’autorizzazione. Intanto, l’amministrazione continua a produrre a getto continuo documenti sulla legalità e sulla trasparenza. Uno dei tanti è il “Programma per la trasparenza e l’integrità 2015-2017”, approvato dalla giunta comunale il 29 gennaio. Vi si legge: “Il Comune realizza la trasparenza attraverso un processo attivo tutto l'anno e orientato al continuo miglioramento…Si cercherà di utilizzare il sito per promuovere delle customer, offrendo agli utenti la possibilità di fornire feedback e valutazioni relative alla qualità delle informazioni pubblicate (ad esempio nei termini di precisione, completezza, correttezza, tempestività)….”. Eccetera. L’amministrazione predica bene e razzola male.
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