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Corbellerie...

Corbellerie... Ma che cos’è una corbelleria? Tutti lo sappiamo: una scempiaggine, una insulsaggine, una fesseria, un atteggiamento o parole da superficiale. Il lemma deriva da corbello, cioè di cestino, il quale attraverso un processo semantico, o meglio per similitudine, ha acquisito il significato degli organi genitali maschili, che, chissà perché, nell’opinione popolare sono sinonimo di stupido, di sciocco. Insomma dare del corbello ad una persona, cioè uno stupido. Esiste anche la versione femminile corbella, quasi per parità di sessi. Corbelleria, dunque, nel significato di cosa fatta per leggerezza, senza pensare alle conseguenze è un termine adoperato anche da Manzoni, il quale scrive: “Alle volte una corbelleria basta a decidere dello stato d’un uomo per tutta la vita”. Ma non basta, la parola corbello, nel significato di sciocco ha generato il verbo, poco conosciuto e di uso popolare, corbellare, vale a dire beffare, canzonare, prendere in giro, ingannare. Ed al riguardo di persone che ci corbellano sono un genere di bipedi che non corre il rischio di estinguersi. E pensare che corbello deriva dalla parola latina corbula, diminutivo di corbis, cesta. Recipiente intrecciato di grossi vimini e rami di castagno, con due manici, che serve a trasportare carbone, calce viva e simili materiali ed aera anche il nome di una vecchia unità di capacità di misura per aridi, un tempo in uso a Bologna, equivalente a 78,644 m3 e suddivisa in 2 staia. Favria, 6.05.2015 Giorgio Cortese Nella vita ci sono silenzi ottusi e silenzi acuti.
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