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CASALBORGONE. Da Cavallero a Maffucci, uomini o quaquaraquà?

CASALBORGONE. Da Cavallero a Maffucci, uomini o quaquaraquà?

Davide Maffucci

In Italia il sistema democratico è fondato sulla rappresentanza elettiva e sugli equilibri istituzionali. Ogni organo istituzionale è costituito da una maggioranza che governa e da una minoranza che vigila e controlla. La minoranza, nell'azione di controllo, è  determinante anche nell'anti corruzione e nella trasparenza amministrativa. L'azione di vigilanza e controllo  non è una semplice facoltà, ma un obbligo di legge che rende responsabili i consiglieri, in caso di inerzia, può configurarsi anche il favoreggiamento, per mancata segnalazione. Il 25 febbraio scorso, durante un'accesa discussione in Consiglio Comunale, riguardante la fumosa questione Conrado Trisoft, il Capogruppo di minoranza Maffucci, autore dell'interrogazione sul caso, attaccava il Vice Sindaco in merito all'esistenza o meno della partita IVA, che secondo suoi accertamenti sembrava essere inesistente. Un argomentazione marginale rispetto il contesto della situazione, che ha però urtato particolarmente Conrado, tanto che con tono minaccioso intervenne dichiarando che quanto Maffucci ha fatto è “estremamente grave” e che “non doveva permettersi”. Nel contesto Maffucci non pareva intimorito, tanto da dichiarare in Consiglio prima, ai giornali poi, che avrebbe trasmesso tutto alle autorità competenti, per accertare la regolarità dell'operato di Conrado e del Sindaco. Cosa sia accaduto dopo non è dato sapere, certo è che Maffucci, non solo non ha trasmesso nulla a nessuno, ma è anche svanito nel nulla. Assente al successivo consiglio comunale, assente sulla questione piano di gestione del SIC, assente sulla questione diserbanti davanti alla scuola media ed all'atteggiamento tenuto dai consiglieri Bertolè e Pucci, nei confronti della  mamma di un'alunna preoccupata per il rischio per i ragazzi, ma anche della superficialità del Sindaco che riconosce la pericolosità di un prodotto ma in sostanza dichiara “me ne frego!” continuiamo ad usarlo. Roggero, invece, in una coerenza tutta sua, quando era in maggioranza si comportava come opposizione, oggi invece è solidale con la maggioraza.  Questa situazione mi ricorda il celeberrimo romanzo di Sciascia “Il giorno della civetta”, ove un passaggio significativo, da solo sintetizza una realtà che vale ovunque, Casalborgone compreso, non solo nella Sicilia dove è ambientato. Mi riferisco alla frase che, durante l'interrogatorio, il padrino Don Mariano Arena dice al capitano dei Carabinieri Bellodi, che conduceva le indagini: “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…”. Credo che ogni commento sia superfluo, chiunque può giudicare a quali delle cinque categorie appartengano coloro che dovrebbero meritare la fiducia di chi, con il proprio voto, li ha eletti.
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