Il quadro di San Sebastiano al centro del film LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO.
Martedì 5 Maggio 2015 un docente d'eccezione, Pupi Avati (LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO, ZEDER, LE STRELLE NEL FOSSO, REGALO DI NATALE, I CAVALIERI CHE FECERO L'IMPRESA), ha concluso un seminario sulla Comunicazione Moderna organizzato dal Sermig presso l'Università del Dialogo, Borgo Dora, Torino. In questa ultima scissione della serie di lezioni eravamo presenti anche noi nelle figure di Davide Lingua, che vi parla in questo momento, e Pasquale Vigilante, del quale potete ammirare le foto che accompagnano il servizio. Personalmente la cosa che mi ha colpito di più nel dibattito, e che mi ha reso particolarmente felice, è stato constatare che Pupi Avati (che ho sempre, e adesso ancora di più, considerato un grande Maestro) è esattamente come me lo sono sempre immaginato e identico alle storie che ormai da quasi 50 anni ci racconta. Il suo cinema ha sempre alternato l'orrore col sentimento e la commedia, cosa che ha fatto mettere in discussione per molti anni i puristi che vedevano (erroneamente penso io) una grossa differenza tra i generi trattati al contrario del sottoscritto che notava che tutti gli elementi erano accomunati da una malinconia di taglio fiabesco simile alle storie narrate da scrittori come Piero Chiara (LA STANZA DEL VESCOVO, UNA SPINA NEL CUORE, diventati ottimi film thriller malinconici) o alle vecchie Storie del Filò, i racconti che si ascoltavano una volta attorno al fuoco, antenati delle moderne Leggende Metropolitane. Il risultato cinematografico dove il connubio tra il cinema horror e il fiabesco romantico si sentono più abbracciati è sicuramente LE STRELLE NEL FOSSO (1976), sorprendente allegoria sulla vita, la morte e la solitudine, ma anche ZEDER (1980) che colpirà talmente tanto l'americano Stephen King che ne prenderà spunto per il suo CIMITERO VIVENTE (tradotto al cinema nel 1990 da Mary Lambert). I suoi lavori più celebri LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO e REGALO DI NATALE avvolgono nella morsa del pericolo l'uomo comune che non sa più di chi fidarsi e si affida ai ricordi del tempo, agli amici del tempo che fu... come lo stesso Pupi che comincia il suo/nostro viaggio a ritroso da quando, in tenera età, era rimasto scioccato da una vicenda spaventevole che anni dopo lo avrebbe fatto sorridere. Intanto nel suo racconto autobiografico il tempo scorre, arrivano gli amici, le ragazze, la musica jazz. Il nostro eroe forma con altri una JAZZ BAND (lo scrivo maiuscolo perché qualche anno dopo il regista ne avrebbe fatto un film televisivo autobiografico per la Rai) finché i troppi impegni non lo avrebbero fatto uscire dal gruppo sostituito da un giovane promettente destinato a futura carriera: Lucio Dalla!!! E qui i ricordi elevano l'emozione di chi ascolta (noi tutti), Pupi e Lucio diventano grandi amici e scherzosamente il primo dice che lo avrebbe ammazzato per aver preso il suo posto, e il secondo qualche anno fa pure ("Ricordo che Pupi m'aveva portato sulla Sagrada Familia per buttarmi di sotto, ah ah..."), finché il sorriso lascia il posto alle lacrime per l'amico che non c'è più...un sentimento, un emozione che neanche i grandi riescono a nascondere.
Villa Boccaccini, Lido degli Scacchi, Ferrara, location del film LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO (è la casa della zia del sacrestano dove va ad abitare Stefano, il restauratore protagonista).
E Pupi Avati infatti è così! Un nostalgico, un sognatore che utilizza la malinconia delle location rurali per raccontare il passato come se fosse una favola al tempo stesso rosa e nera, scandendo il tutto da una musica jazz (e, a questo punto citiamo anche un altro celebre amico recentemente scomparso, il grande genio Riz Ortolani!!!) che ci trasporta nell'altroquando, antiriflesso di un mondo in continuo cambiamento nel quale ci piace rifugiarci nel passato, come lui che, grande fan del jazzista americano BIX per dedicargli il film biografico ne acquista (in società col fratello Antonio Avati) addirittura la casa a Dawemport nello Iowa (Usa) e la riutilizza negli anni seguenti per altri thriller malinconici spesso solo prodotti e la regia affidata a giovani promettenti (DOVE COMINCIA LA NOTTE, 1990, di Maurizio Zaccaro e LA STANZA ACCANTO, 1994, di Fabrizio Laurenti). Il suo viaggio continua, quando ci parla dei primi film e del suo incontro con il suo amico attore nano feticcio Ariano Nanetti (sic!) che noi ora conosciamo col nome d'arte di Bob Tonelli, quando riporta in auge il nasone degli anni '50 Carlo Delle Piane che al Festival di Venezia batte Walter Chiari (altro grande eroe malinconico che Pupi celebrerà con una biografia romanzata FESTIVAL, nel quale regala un ruolo drammatico a Massimo Boldi)..... ricordi, ricordi.... di tutte le epoche, in un regista che ha saputo cogliere e tirare fuori il sangue e la crudeltà e, sempre negli stessi film l'amore e la religiosità nell'ambientazione medioevale (MAGNIFICAT, ambientato nella settimana santa nella via francescana ma costruito di esecuzioni e re in putrefazione che servono ai suoi soldati per raccogliere denaro o I CAVALIERI CHE FECERO L'IMPRESA, realistica, soprattutto nell'amaro finale, ricerca del Santo Graal, a tutt'ora il suo film più violento con persone lessate vive, budella en plain air e altre aberrazioni).
Angolo giornalisti presso l'Università del Dialogo, Sermig, Arsenale della Pace.
Il medioevo, i primi del '900, la guerra, il dopoguerra, gli anni di piombo ("Quando ho detto che votavo la Dc si è levato un conato di vomito..."), la ricostruzione, la crisi, l'adesso... a pochi giorni dagli scontri di Milano... e, a questo punto, prende la parola il padrone di casa, quell'Olivero che nel 1964 fonda con la moglie il Sermig, comunità basata sul dialogo non violento che ricerca la Pace... poi c'é la consegna della bandiera della Pace al Maestro Pupi Avati. Un ragazzo della comunità canta la sua canzone sulla Pace, ci alziamo, il Maestro è divertito ma allo stesso tempo commosso, tipico di un grande narratore che, innanzitutto, è comunque un essere umano!!!
Il regista Pupi Avati e il nostro collaboratore Davide Lingua che tiene in mano la copia autografata del primo supporto vhs de LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO (1976), stampato nel 1997 da ElleU Multimedia.
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