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18 Ottobre 2013 - 18:22
maiale
Il suo maiale? Era troppo magro. E i pony non avevano una stalla sotto cui ripararsi. Tanto è bastato a mettere nei guai il proprietario, Antonio Casto, anziano ex professore residente a San Giusto Canavese. L'altra settimana, presso il tribunale di Ivrea, è stato condannato a mille euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali, per "abbandono di animali", reato previsto all'art. 727 del Codice Penale e per la precisione per il comma secondo, inerente chi "detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura procurando disagio e sofferenze".
Il giudice Claudia Colangelo ha accolto parzialmente le richieste presentate dal Pm Bianco che ammontavano a 3mila euro di ammenda. Ha inoltre disposto il dissequestro e l'affidamento dei due cavallini, che erano stati prelevati dall'abitazione in seguito ai sopraluoghi eseguiti nel luglio del 2009 sulla base di alcune segnalazioni del vicinato (mentre il maiale in seguito è morto, ma non di fame). Secondo le Guardie Forestali ed i veterinari dell'Asl che avevano eseguito le ispezioni gli animali non avevano un riparo adeguato nè uno spazio in cui proteggersi dal sole e bevevano acqua non proprio limpida. Uno dei due cavallini era affetto da una zoppia non curata sufficientementee il maiale era un po' magrolino come hanno riferito gli esperti interrogati nel corso del processo.
L'avvocato Guido Cellerino, difensore del Casto, ha chiesto che venissero riconosciute almeno le attenuanti generiche e la condizionale accusando "l'ipocrisia della legislazione nazionale", noncurante nei confronti di quegli allevamenti intensivi dove gli animali vengono davverso maltrattati, per "accanirsi su persone che non hanno nulla". "Casto – ha sottolineato il legale – teneva gli animali per compagnia, non per mangiarli nè per adoperarli per lavori pesanti. Le loro situazioni non erano drammatiche". Per questo l'ex professore aveva voluto presentare opposizione all'iniziale decreto di condanna: quel maiale e quei pony erano la sua famiglia.
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